"Mio figlio è stato ucciso senza
ragione. Non c'era nessun debito da 50mila euro con Borracino.
Al massimo di mille euro". Sono le parole pronunciate oggi da
Annunzia D'Errico, di 54 anni, madre del 19enne Paolo Stasi
ucciso il 9 novembre del 2022 a Francavilla Fontana, nel corso
dell'udienza che si è svolta oggi davanti alla corte d'assise
del tribunale di Brindisi (presidente Maurizio Saso) nell'ambito
del processo per l'omicidio del giovane. Per l'omicidio di Stasi
è stato già condannato dal tribunale dei minori di Lecce a 20
anni di reclusione il 19enne Luigi Borracino (che aveva 17 anni
all'epoca dei fatti).
Nell'ambito dell'inchiesta è imputato con l'accusa di
omicidio volontario in concorso anche il 23enne Cristian Candita
(oggi in aula e che è difeso dall'avvocato Maurizio Campanino),
mentre Annunziata D'Errico insieme ad altre cinque persone, tra
cui Borracino, risponde di detenzione di stupefacenti ai fini di
spaccio, in concorso. Nello stesso procedimento la 54enne è
parte civile e imputata, ed è difesa gli avvocati Domenico
Attanasi e Francesco Monopoli.
La donna ha confermato, rispondendo alle domande del pubblico
ministero Giuseppe De Nozza che lei stessa fumava "spinelli da
un anno insieme a mio figlio e sapevo che nella mia casa entrava
erba che veniva confezionata in dosi". Annunziata D'Errico ha,
però, escluso che ci "fosse un accordo per la detenzione di
droga in casa. Noi non ci guadagnavamo niente dalla marijuana in
casa. Mio figlio era troppo buono e si faceva raggirare. Più
volte avevo rimproverato Paolo per il fatto che si confezionasse
droga in casa".
La donna, rispondendo alle domande del pm e dell'avvocato
Campanino, ha poi chiarito che "non conosce gli altri imputati,
ad eccezione di Borracino", e che "di tutta questa vicenda mio
marito non sapeva nulla".
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