Punta a patteggiare il titolare del
residence Linate a Novegro di Segrate, nel Milanese, dove
Francesco Mazzacane, 24enne di Torre del Greco, provincia di
Napoli, morì il 9 novembre 2022 a causa di un'intossicazione
acuta da monossido di carbonio proveniente da una caldaia
difettosa.
E' emerso dall'udienza di oggi, davanti alla gup di Milano
Sonia Mancini, nella quale è imputato anche un idraulico che si
occupò di quella caldaia e che ha scelto, invece, il rito
abbreviato. Il legale rappresentante della struttura e
l'idraulico, al quale erano state affidate l'installazione e la
manutenzione della caldaia, sono accusati di omicidio colposo in
concorso con l'aggravante di avere causato lesioni gravi ad
un'altra persona, ossia il compagno del 24enne, sopravvissuto
dopo essere uscito dal coma.
Nella richiesta di rinvio a giudizio il pm di Milano Isabella
Samek Lodovici ha indicato che il gestore del residence aveva
incaricato dell'installazione della caldaia una persona
"tecnicamente priva della necessaria competenza e preparazione",
ossia l'idraulico, il quale non avrebbe provveduto ad adeguare
il locale interrato del residence "ai requisiti tecnici e di
sicurezza necessari". E nonostante i problemi che quella caldaia
aveva manifestato, non solo non l'avrebbe spenta "in attesa
dell'intervento di un centro di assistenza", ma ne avrebbe anche
"aumentato il funzionamento".
Da quanto si è saputo, il titolare vuole patteggiare, anche
se allo stato non c'è stata una proposta di pena e la difesa sta
cercando in prima battuta di arrivare alla definizione di un
risarcimento da offrire. Alla perizia tecnica nelle indagini
aveva preso parte anche un consulente tecnico per le parti
offese, messo a disposizione da Studio3A-Valore, società
specializzata nel risarcimento danni, alla quale si sono
affidati i familiari del 24enne, assistiti come parti civili
dall'avvocato Laura Carla Bastia. L'udienza è stata aggiornata
al 6 marzo.
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