La richiesta di Marco Ferdico, tra i capi ultrà dell'Inter arrestati, al mister Simone Inzaghi era stata perentoria: "Intervenire con la Società, o meglio direttamente con Marotta", presidente nerazzurro, "al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti" per la finale di Champions di Istanbul dello scorso anno. E da Inzaghi sarebbe arrivata "la promessa di intercedere con i vertici societari".
L'intercettazione nell'inchiesta che ha portato a 19 arresti tra leader ultrà nerazzurri e milanisti è del 26 maggio 2023 e la conversazione è captata dagli investigatori della Mobile. Ferdico spiega che, "vista la situazione di stallo sulla vicenda biglietti", hanno "attuato uno 'sciopero del tifo' in occasione della finale di Coppa Italia". E dice a Inzaghi: "te la faccio breve Mister... ci hanno dato 1.000 biglietti...noi ci siam fatti due conti... ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli... ma non per fare bagarinaggio mister (...) arriviamo a 1.200 biglietti? Questa è la mia richiesta". E l'allenatore: "Parlo con Ferri con Zanetti con Marotta ... parlo con quelli(...) verrò su... poi ti faccio sapere qualcosa... gli dico... che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti (...) Marco io mi... mi attivo e ti dico cosa mi dicono".
Antonio Bellocco, ucciso nelle settimane scorse da Andrea Beretta, tra i leader della Nord era definito nelle intercettazioni "spacchioso calabrotto" ma, con la sua comparsa, Beretta e i suoi avevano lanciato un segnale chiaro secondo gli investigatori: l'ingresso della 'ndrangheta in curva. Che il tifo ormai c'entrasse ben poco era apparso chiaro in un'intercettazione precedente da cui emerge la "sete di guadagni", di Beretta: "...lo sai benissimo ...io non faccio le cose per lo striscione....a me non me ne frega un emerito c...!". L'altro leader risponde: "Ma nessuno lavora per il popolo!". E Beretta ribatte: "Volete andate in curva a cantare Bella Ciao? a me non mi interessa? capito?".
Sul fronte milanista la 'ndrangheta non c'entra (agli arrestati non è contestata l'aggravante del metodo mafioso), ma pestaggi ed estorsioni erano all'ordine del giorno: "Autorizzato dal giudice per riabilitare il mio cervello, capisci? Capisci che stasera mi portano allo stadio per riabilitare il mio cervello!? Allo stadio... fa parte del percorso (...) chissà cosa mi dicono durante la partita, che mi diranno: 'vedi? Devi viverla così e io faccio: 'siii, che bello con la famiglia', ma vai a fare in c... che c'ho una sete di sangue che solo Dio lo sa!!!", diceva al telefono Luca Lucci, capo della curva sud milanista, anch'egli in carcere nel maxi blitz della Dda di Milano.
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