La richiesta di revisione della
sentenza all'ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi presentata
dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser è "prima
ancora che carente sotto il profilo della novità della prova"
inammissibile "per difetto di legittimazione del proponente.
"La richiesta di revisione - scrivono i giudici della Corte
d'appello di Brescia nelle motivazioni dl procedimento la cui
definizione ha richiesta più udienze - è stata formulata da un
sostituto procuratore generale della Corte d'appello di Milano
privo di delega relativamente alla materia delle revisioni,
riservata, secondo il documento organizzativo dell'ufficio,
all'avvocato generale, e non assegnatario del fascicolo ed è
stata depositata nella cancelleria del Procuratore Generale di
Milano, che l'ha trasmessa alla Corte, evidenziando la carenza
di legittimazione del proponente, disconoscendone il contenuto e
chiedendo che fosse dichiarata inammissibile".
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