E' fissata per domani alle 18, al
Centro studi Paolo e Rita Borsellino, a Palermo, la prima
presentazione del libro "Uno così. Giovanni Brusca si racconta",
del sacerdote Marcello Cozzi (edizioni San Paolo). Con l'autore
dialoga l'ex pm di Palermo, Vittorio Teresi, presidente del
Centro studi. Modera Salvo Palazzolo, giornalista di Repubblica.
Quello di Cozzi è il racconto che Brusca - collaboratore di
giustizia e artefice dei più efferati delitti di mafia: fece
anche esplodere la bomba di Capaci che uccise Giovanni Falcone -
ha fatto del suo passato durante il dialogo con il religioso, ex
vicepresidente di Libera e componente del gruppo di lavoro per
la scomunica alle mafie istituito dal Vaticano. Il sacerdote ha
scelto di "camminare accanto a Caino, senza mai dimenticare il
dolore per Abele", come lui stesso definisce questo lavoro.
All'incontro fra il boss mafioso e Rita Borsellino, la
sorella del magistrato ucciso in via D'Amelio nel '92, Cozzi
dedica un capitolo del libro. Un incontro, avvenuto nel 2008 in
una località segreta, che sarà cruciale per imprimere una svolta
nella travagliata collaborazione di Brusca con la giustizia.
Nei giorni scorsi, il solo annuncio che il libro sarebbe
stato presentato a San Giuseppe Jato (la data non ancora
stabilita), il paese di Brusca, ha generato non poche polemiche.
"Non bisogna dare più visibilità agli uomini di Cosa nostra che
hanno martoriato il territorio", ha detto Nicola Di Matteo,
fratello del piccolo Giuseppe, sequestrato, strangolato e
sciolto nell'acido - per volere di Brusca - dopo una prigionia
durata quasi tre anni. Posizione non condivisa dal sindaco
Giuseppe Siviglia, da cui l'iniziativa è partita: "Capisco i
familiari delle vittime. Ma il libro, a mio giudizio, ha un
valore educativo: raccontando quella ferocia induce tutti a
prendere le distanze".
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