Al grido "Palestina libera" e "siamo tutti antisionisti" è partito il corteo della comunità palestinese di Roma e del movimento degli studenti palestinesi. La manifestazione si è mossa da piazzale Ostiense diretto a piazza Vittorio. Circa 5 mila i partecipanti.
"Le comunità ebraiche sono scese piazza in tante parti del mondo. Ci dispiace molto che la comunità ebraica romana e italiana non sia ancora scesa in piazza insieme a noi per dire: basta a questa guerra. Sì alla pace". Lo ha detto Yousef Salman, Presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio, al corteo indetto nella capitale a piazzale Ostiense. "Siamo qui per dire basta bombardamenti, anche sul Libano, e stop al genocidio. Purtroppo il governo israeliano è un governo criminale.
Lottiamo contro questa maledetta guerra per la pace" ha proseguito Salman ringraziando il ministro della Difesa Guido Crosetto per le parole pronunciate dopo il ferimento dei soldati dell'Unifil in Libano. "Però - ha aggiunto - avremmo voluto sentire queste dichiarazioni anche per la morte di migliaia di palestinesi a Gaza e il ferimento di più di diciottomila bambini e quattordicimila donne".
È partito da piazzale Maciachini il corteo milanese pro Palestina, aperto da un furgone con uno striscione che recita: "Fermiamo il genocidio a Gaza, salviamo Gaza".
Sono almeno un migliaio i manifestanti che, sventolando bandiere della Palestina e indossando kefiah, arriveranno fino alla stazione Centrale. Il primo a prendere la parola al megafono, prima che il corteo si muovesse, è stato Mohammad Hannoun, fondatore dell'Associazione benefica di solidarietà al popolo palestinese, recentemente inserito nella blacklist delle sanzioni dal dipartimento del Tesoro Usa in quanto ritenuto sostenitore finanziario internazionale di Hamas.
"Tutti noi sosteniamo tutte le forze politiche, tutte le fazioni armate palestinesi perché la resistenza è legittima", ha detto nel corso di un lungo intervento. "Hamas sono palestinesi, Al Fatah sono palestinesi, il fronte popolare sono palestinesi. Per cui tutta la resistenza è palestinese".
Nominata anche la premier Giorgia Meloni che, "in quanto donna, mamma, cristiana parla di valori. Non so quali valori - ha detto Hannoun -, perché i valori li vediamo nelle piazze del popolo italiano schierato a favore degli oppressi palestinesi. Chi aiuta i palestinesi viene schedato dal dipartimento del tesoro Usa".
Dopo il suo intervento, Hannoun ha precisato con i giornalisti di non avere "mai sostenuto Hamas o Al Fatah". Tra i cartelloni esposti dai manifestanti, anche uno a sostegno di Hannoun firmato 'Proletari comunisti': "La solidarietà non è terrorismo. Giù le mani da Hannoun. Solidarietà e mobilitazione contro il governo Meloni e la stampa al servizio dello Stato nazisionista e genocida di Israele".
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