L'Amministrazione Comunale di
Monfalcone ha notificato stamane gli appelli contro le sentenze
pronunciate dal Tar che riguardavano i provvedimenti adottati
dal Comune nei confronti dei Centri Culturali Islamici Baitus
Salat e Darus Salaam. Lo rende noto la stessa amministrazione,
convinta che siano "del tutto legittime le proprie ordinanze
emanate a tutela dell'interesse pubblico". Di conseguenza si è
rivolta al Consiglio di Stato per chiedere la revisione delle
decisioni del Tribunale Amministrativo regionale "ritenute in
contrasto con le norme che regolano la pianificazione
territoriale vigente".
"La nostra azione si muove nella logica del rispetto dello
Stato di diritto - ha commentato Anna Maria Cisint, ex sindaca,
oggi europarlamentare - in quanto riteniamo che l'utilizzo degli
spazi che sono stati adibiti a centri di preghiera debba
rispettare le normative edilizie, oltre che urbanistiche, che si
applicano per tutti i cittadini. Peraltro, tale violazione
determina anche riflessi sull'incolumità pubblica per effetto
dei problemi derivanti dal consistente afflusso in aree e zone
non attrezzate a questo fine. Le istituzioni devono agire in una
cornice di legalità e di tutela degli interessi generali a
beneficio di tutta la comunità e di conseguenza abbiamo ritenuto
doveroso fare appello alle decisioni del Tar", conclude Cisint.
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