Secondo quanto emergerebbe
dall'inchiesta sugli scafisti egiziani fermati a Milano dalla
Polizia di Stato su ordine della Dda, il traffico di ogni
singolo migrante diretto verso l'Italia avrebbe portato
all'organizzazione un introito oscillante tra i 4.000 e i 6.000
euro, per lo più versati da parenti o amici. La rotta attraverso
la Grecia avrebbe comportato invece un pagamento tra i 3000 e i
5000 euro.
"Per il pagamento della somma pattuita è stato ancora una
volta utilizzato il consolidato metodo fiduciario conosciuto
come "hawala" - afferma la Questura di Milano in una nota -
grazie alla presenza, sempre nella zona di Milano, di un nucleo
familiare specializzato nel citato trasferimento di denaro. Un
sistema di trasferimento di denaro informale, basato sulla
fiducia, in cui privati si accordano con altri privati e in cui
il sovrapprezzo alla transazione è in genere più alto di quello
richiesto dalle società che legalmente si occupano di tali
attività di trasferimento di denaro contante.
L'operazione odierna ha interessato non solo il territorio
milanese, ma anche altre province italiane (Firenze, Asti, La
Spezia e Pavia) ove sono stati rintracciati alcuni degli
indagati destinatari del provvedimento di fermo.
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