/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Pagano operai 13 centesimi per ogni abito, arresti a Prato

Pagano operai 13 centesimi per ogni abito, arresti a Prato

Pm e Gdf scoprono sfruttamento di oltre 24 extracomunitari

PRATO, 17 ottobre 2024, 13:34

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Eseguite a Prato quattro misure cautelari nei confronti di imprenditori cinesi accusati da procura e guardia di finanza, a vario titolo, di sfruttamento di "numerosi operai" - oltre 24 lavoratori sfruttati è la stima nel tempo - in due ditte di confezioni del pronto moda. Trovati i loro 'diari di lavoro' da cui la guardia di finanza ha ricavato che venivano pagati 13 centesimi per ogni capo di abbigliamento confezionato.
    Le misure emesse dal gip Pi prato consistono negli arresti domiciliari per due gestori definiti "occulti" di ditte individuali, e nel divieto di dimora nel comune di prato per due loro familiari. Effettuato anche un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per oltre 184.000 euro legato ai debiti previdenziali. L'inchiesta è partita da un cinese, irregolare in Italia, che ha rotto il muro di omertà e ha fatto denuncia dopo aver lavorato alcuni mesi in una ditta gestita da un connazionale, 13 ore ore al giorno, sette giorni su sette senza riposi né festivi, in luoghi privi delle minime cautele di prevenzione di infortuni e per la salute. Pure il salario, sottolineano procura e GdF, era "miserevole", oltre a non avere nessuna tutela o garanzia sindacale. L'operaio doveva dimorare in un alloggio di fortuna nel sottotetto di un'abitazione-dormitorio. Gli investigatori hanno localizzato il capannone dove l'uomo aveva lavorato nella zona dell'ex Ippodromo. Dentro c'erano due aziende gestite da due famiglie cinesi (inquadrati come dipendenti), in una specie di continuità aziendale, attraverso altre imprese nello stesso edificio, una subentrata all'altra con nuovo nome e partita Iva per sottrarsi ai controlli e ai debiti maturati con I'Erario.
    Dalle indagini emerge lo sfruttamento di almeno 24 extracomunitari (di cui quattro clandestini) in tempi diversi, in prevalenza cinesi, tutti sfruttati come l'operaio che ha fatto denuncia. Gli stipendi mensili erano pagati in modo irregolare (in contanti e "a nero"), niente tredicesima e niente ferie.
    Anche parte di questi lavoratori alloggiava in dormitori vicini alla fabbrica e in condizioni igienico-sanitarie carenti nonché sovraffollati.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza