Un invito a comparire con contestuale avviso di garanzia sono stati notificati dalla procura di Pisa a Maria Rosaria Boccia, la donna protagonista dello scandalo politico-sentimentale che ha portato Gennaro Sangiuliano a dimettersi da ministro della Cultura.
A Pisa l'imprenditrice di Pompei è indagata per truffa. Le indagini sono condotte dalla guardia di finanza. La procuratrice capo, Teresa Angela Camelio, ha spiegato con una nota che i fatti in accertamento sono per la "presunta partecipazione a un progetto imprenditoriale riguardante un immobile, avvenuta nel 2021" nella provincia. La procura ha notificato a Maria Rosaria Boccia l'invito a comparire perché deve essere interrogata sulla vicenda, che è di natura patrimoniale.
Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari pertanto Boccia, ha voluto precisare la magistrata, "beneficia della presunzione di non colpevolezza sino alla pronuncia definitiva della sentenza".
L'indagine pisana, su cui viene tenuto riserbo, è completamente distinta dalle altre vicende giudiziarie in corso che uniscono, su versanti separati, Maria Rosaria Boccia a Gennaro Sangiuliano, entrambi indagati a diverso titolo.
Infatti nella Capitale l'imprenditrice 41enne, che era arrivata molto vicina a farsi nominare consigliere al Mic proprio dall'ex ministro della Cultura, è sotto accertamenti per violenza, minacce e lesioni personali in un procedimento avviato da un esposto-denuncia presentato dallo stesso Sangiuliano all'autorità giudiziaria a seguito dello scandalo divenuto di dominio pubblico.
A Roma, però, è anche indagato lo stesso Sangiuliano, ma per reati diversi, peculato e rivelazione di segreto d'ufficio. Ipotesi di reato che le ricostruzioni riportano al periodo di vicinanza professionale della Boccia a Sangiuliano, anche in ragione della relazione sentimentale, pur di breve durata, intercorsa fra i due.
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