Il Tribunale di Crotone ha rimesso in libertà Maysoon Majdi, la ventottenne curda iraniana che era stata arrestata il 31 dicembre scorso, dopo uno sbarco di migranti, con l'accusa di essere una scafista. Il collegio (presidente Edoardo D'Ambrosio) ha accolto l'istanza che era stata presentata dal difensore della giovane, l'avvocato Giancarlo Liberati.
La decisione del Ttribunale é stata presa in considerazione del fatto che, alla luce delle dichiarazioni fatte dai testimoni citati dalla difesa nel corso dell'udienza odierna del processo, sono venuti meno gli indizi di colpevolezza a carico della ventottenne.
"Siamo particolarmente soddisfatti - ha detto all'ANSA l'avvocato Liberati - del fatto che il Tribunale abbia accolto la nostra istanza, concordando con noi sull'insussistenza degli indizi a carico di Maysoon Majidi". L'avvocato Liberati era intervenuto, nel corso dell'udienza di oggi del processo a carico dell'attivista curda, durata otto ore e nel corso della quale sono stati sentiti i testimoni citati dalla difesa, chiedendo non più gli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, per la sua assistita, come aveva fatto in un primo tempo, bensì l'assoluzione e la rimessione in libertà per "assoluta mancanza di indizi". Tesi che é stata accolta dal Tribunale.
Lucano: 'Chiaro che era innocente'
"La notizia della scarcerazione di Maysoon Majidi mi riempie di orgoglio per lei e per tutto quello che rappresenta". Lo ha detto il sindaco di Riace ed europarlamentare di Avs Mimmo Lucano, commentando la decisione del Tribunale di Crotone che, nella serata di ieri, ha revocato la misura cautelare per l'attivista curda-iraniana di 28 anni arrestata lo scorso 31 dicembre con l'accusa di essere una scafista.
"Seguiremo la vicenda di Majidi - ha aggiunto Lucano - fino alla piena assoluzione. Sono orgoglioso di aver deciso di dare la cittadinanza onoraria di Riace a Maysoon Majidi per tanti motivi: perché lei si batte per il rispetto dei diritti umani, perché è una donna che si batte per la libertà delle donne iraniane dai pregiudizi e dai fondamentalismi e poi perché per me rappresenta la causa di liberazione del popolo curdo. La sua storia dimostra come la giustizia spesso si accanisce con persone innocenti. Dopo le dichiarazioni rilasciate dai testimoni ieri in aula, appariva chiaro che lei era non solo innocente, ma era una a cui dare immediatamente l'asilo politico perché era un'attivista per i diritti umani".
"Non c'era possibilità di sbagliare. Bisogna stare molto attenti - ha sostenuto ancora l'europarlamentare - al fenomeno dello scafismo. Non si bollano come scafisti persone sulla base di accuse inconsistenti. Per tutti questi motivi il comune di Riace e io abbiamo seguito da vicino tutta la vicenda dal carcere al tribunale. La prossima settimana le conferiremo alla cittadinanza onoraria di Riace. Per noi questa è una cosa prioritaria in un momento in cui l'Italia porta i migranti in Albania dove ha costruito un centro che, in realtà, è una prigione, una galera che ricorda i campi di concentramento".
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