"L'indifferenza è il peggiore dei
mali per Genova". Così il vicesindaco Pietro Piciocchi questa
sera, parlando nella Sinagoga di Genova, al termine della Marcia
per la memoria della deportazione degli ebrei genovesi che ha
raccolto oltre mille persone.
"Questa marcia - ha detto Piciocchi - è un segnale importante
per Genova: ricordare la Shoah è un atto di responsabilità
soprattutto verso i giovani, così numerosi. Camminare esprime il
significato del non volere stare fermi, ma di voler vincere
l'indifferenza, il peggiore dei mali della nostra città.
L'opposto della giustizia non è l'ingiustizia, ma l'
indifferenza". Tante le autorità, i giovani, i migranti che si
sono uniti alla Comunità ebraica a Sant'Egidio e alle
associazioni che da quattordici anni tengono viva questa
memoria. La marcia ha sfilato silenziosamente per le vie del
centro fino al tempio israelitico.
Tra gli interventi finali quello di Ariel Dello Strologo, ex
presidente della Comunità ebraica: "abbiamo la responsabilità di
disertare la guerra delle parole per conservare l'umanità nelle
relazioni con le altre persone - ha detto - servono parole di
pace".
Andrea Chiappori, responsabile di Sant'Egidio a Genova ha
rivolto un appello a tutti: "da questa memoria scaturisca un
lavoro quotidiano spalla a spalla per ricucire le ferite del
mondo, per costruire spazi di umanità da opporre ai mali del
mondo
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