"Quando sento parlare di scontro
politica- giustizia sui migranti mi assale un moto di
indignazione: la giustizia non attizza e non partecipa allo
scontro con nessuno ma applica le norme, che in questo caso non
solo solo italiane ma europee. Il vero scontro tutt'al più è
Italia contro Europa". Lo ha detto all'ANSA l'ex procuratore di
Trieste (e prima di Udine) Antonio De Nicolo, riferendosi al
caso Albania.
"Le direttive europee ci vincolano e i magistrati devono
essere molto attenti ad applicarle: con il governo Renzi è
passata una norma che ha stabilito un caso di responsabilità
civile del magistrato nei confronti degli utenti verso i quali
non applica correttamente le norme europee come interpretate
dalla Corte di giustizia - prosegue - Se c'è un settore dove il
magistrato ha il dovere di essere attentissimo a interpretare
correttamente le fonti europee per evitare ricadute personali
sul proprio patrimonio, è questo. C'è responsabilità civile: lo
Stato paga per primo, poi si rivale". Per De Nicolo "il problema
degli immigrati è sotto gli occhi di tutti. Da cittadino mi
preoccupa molto l'idea che l'Italia possa diventare una sorta di
hub per tutte le etnie da dovunque provengano. Mi preoccupa
tantissimo". La soluzione? "Bisogna lavorare da politici in
Europa. La risposta deve essere europea. Le norme europee sono
già cogenti". Fa un esempio: "Si pensa forse che i magistrati
siano tutti propensi a un'accoglienza indiscriminata e non siano
turbati nel vedere le città invase da stuoli di gente di tutte
le etnie possibili senza alcun controllo?" Se "la legge non va
bene, la si cambi, ma con gli strumenti della legislazione
europea".
De Nicolo segue due progetti in Ue sul traffico di esseri
umani: la "migrazione illegale è 'il' problema avvertito in
tutta Europa". E' preoccupato per la rotta balcanica: "Se ne
parla troppo poco, ma il problema è gigantesco e coinvolge
Italia ed Europa. Bisogna agire in modo coordinato. Non c'è
scorciatoia, questa è la strada: lunga, accidentata. L'Europa
deve farsi carico di tale problema, ma l'Italia deve essere più
presente in Europa".
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