Lascia il carcere militare e va
agli arresti domiciliari il comandante Davide Oddicini, il
maresciallo finito in cella per corruzione, concussione, accesso
abusivo ad atti coperti da segreto e falso. Il militare era
stato arrestato dai colleghi del nucleo investigativo di Genova
e sospeso dal servizio.
Il giudice ha accolto la richiesta dell'avvocato Andrea
Testasecca. Per il gip sussistono i gravi indizi ma i
domiciliari appaiono adesso una misura adeguata.
Nel frattempo proseguono gli accertamenti degli
investigatori, coordinati dalla pm Gabriella Dotto e
dall'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati. Sotto la lente sono
finiti anche due arresti "dubbi". Gli investigatori hanno deciso
di approfondire questi due episodi anche dopo le audizioni, come
persone informate dei fatti, dei colleghi sottoposti al
maresciallo. I carabinieri sentiti hanno spiegato che in alcuni
casi era lo stesso Oddicini a redigere personalmente i
documenti, pur non avendo assistito alle operazioni, facendoli
allontanare dall'ufficio.
L'ex comandante, tra le varie contestazioni, ha anche quella
di avere falsificato i verbali di arresto di uno straniero.
L'uomo, infatti, era stato accusato di rapina impropria sulla
base di verbali che, per l'accusa, sarebbero stati "aggiustati"
dal carabiniere. Oddicini si è difeso dicendo di essersi basato
sulla testimonianza dei presenti (in quel caso una delle
testimoni era la fidanzata). Anche per gli accessi al sistema ha
dato una sua spiegazione: la maggior parte erano connessi ad
attività di indagine, mentre alcuni li ha fatti perché glielo
hanno chiesto alcuni amici.
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