"Voglio impedire una tragedia nella
tragedia. Qui si tratta di un caso eclatante di ingiusta
aggressione. Mi buttano giù la casa con una ruspa e devo stare
ad aspettare?". Lo dice don Natale Gabrielli, il parroco di San
Polo di Arezzo dove è nato un comitato di residenti a sostegno
di Sandro Mugnai, l'artigiano 55enne che la sera del 5 gennaio
2023 uccise il vicino di casa che dopo una lite perché gli stava
demolendo casa con una ruspa.
Il parroco, insieme ad altri compaesani, ha deciso di
istituire il comitato dopo che il pm Laura Taddei, su
disposizione del tribunale, ha cambiato l'accusa di reato
originaria da eccesso di legittima difesa a omicidio volontario.
"Io faccio sempre il paragone biblico di Davide e Golia,
l'eroe è il piccolo Davide che si difende dal gigante Golia. E
noi che facciamo condanniamo Davide per essersi difeso? -
afferma don Natale Gabrielli che prosegue - Si giustifica un
omicidio politico e non si giustifica un omicidio morale? Mugnai
era tenuto in coscienza a difendere la sua famiglia e a
intervenire per fermare Dodoli. Di recente aveva speso 130.000
per rifare il tetto della sua casa, era danneggiato e questo
mostra che se Sandro non fosse intervenuto sarebbe morta tutta
la sua famiglia" in un possibile crollo.
Dopo una cospicua raccolta di fondi per sostenere la famiglia
di Sandro Mugnai a ripartire, i compaesani e gli amici che hanno
dato vita al comitato pensano ora ad una raccolta di firme e a
nuove azioni di sostegno per Mugnai e la sua famiglia che
rischiano di affrontare un lungo e costoso procedimento penale.
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