"Massimiliano ha
incontrato Gesù in Ucraina, donando il suo cuore a un popolo
oppresso dalla guerra": è uno dei passaggi dell'omelia
pronunciata da don Romualdo Scarponi, il parroco che ha
celebrato i funerali di Galletti, il soccorritore marchigiano
morto a Kiev dopo un mese di agonia per le ferite riportate
dallo scoppio di una granata. Per l'ultimo saluto al 59enne, la
cattedrale Madonna della Marina di San Benedetto del Tronto era
gremita. In prima fila, col volto rigato dalle lacrime e segnato
da dolore, la moglie Donatella Scarponi, la figlia Aurora e
l'anziana mamma, oltre che tanti altri parenti. Nelle file
dietro gli amici di sempre e semplici conoscenti di
Massimiliano.
Fuori dalla chiesa anche una piccola comunità ucraina
presente per salutare Galletti e dirgli grazie per il suo
impegno in Ucraina.
A un'amica di famiglia il compito, invece, di ricordare dal
pulpito della cattedrale, l'uomo, il padre, l'amico di sempre.
Tratteggiando il profilo di un "uomo buono e un padre amorevole,
sempre pronto ad aiutare gli altri". Alla cerimonia funebre ha
partecipato anche il vicesindaco del Comune di San Benedetto,
Antonio Capriotti, portando il suo saluto privato alla moglie e
alla figlia di Galletti, che nella vita di tutti i giorni era un
dipendente del municipio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA