"Siamo arrivati ad un punto
estremo dove il medico non ha più la libertà, serenamente, di
decidere sulla terapia, sull'assistenza di un paziente.
Praticamente siamo vessati tutti i giorni sia dai pazienti
stessi ma anche dai familiari su cosa dobbiamo fare, su quale
indagini richiedere, quando dimettere e se dimettere. Non è più
possibile accettare una situazione di questo tipo perché non si
lavora serenamente e poi si rischia, se poco poco si è contrari
alle loro richieste, di subire fisicamente". Lo ha detto il
primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme, Rosario Procopio,
aggredito la notte scorsa ed oggi rientrato al lavoro.
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