Il governo tira diritto
sull'operazione Albania e vuole cambiare i giudici che decidono
sulla convalida del trattenimento dei migranti portati al centro
di Gjader: non toccherà più ai magistrati della sezione
immigrazione del tribunale di Roma, che finora hanno liberato
tutti i 19 richiedenti asilo valutati, ma alla Corte d'appello
in composizione monocratica. La novità è contenuta in un
emendamento al decreto flussi presentato nella tarda serata di
martedì dalla relatrice Sara Kelany (FdI).
Finora è stata la sezione immigrazione del tribunale della
Capitale ad esprimersi sulla convalida dei trattenimenti
disposti dalla questura. Magistrati esperti del tema che
avrebbero, secondo le voci critiche della maggioranza, un
orientamento pregiudizialmente favorevole ai migranti
contrastando così la strategia dura del governo. Uno scoglio non
superabile: si è visto con il flop dei primi due trasferimenti.
Ed ecco la nuova carta messa sul tavolo: l'emendamento di Kelany
al decreto flussi modifica la legge 46 del 2017 spostando alla
Corte d'appello - presieduta a Roma dal giudice Giuseppe Meliadò
- la competenza sulla convalida sui trattenimenti. Contro la
pronuncia della Corte è ammesso il ricorso alla Cassazione.
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