"Sto valutando di rimettere la
querela nei confronti di Bidognetti, mi sembra a volte di stare
in una messa in scena. Questo processo dura da 16 anni, per
quattro volte in appello è stato rinviato perché non si trovava
il modo di notificare l'atto a Santonastaso, uno dei due
imputati, avvocato di Bidognetti e condannato in primo grado per
minacce mafiose". Lo ha detto lo scrittore Roberto Saviano a
margine dell'udienza del processo di appello, a Roma, sulle
minacce rivolte a lui e alla giornalista Rosaria Capacchione
fatte in aula durante il processo di appello Spartacus a Napoli
ai boss dei Casalesi nel 2008. Il pg ha chiesto di confermare le
condanne ad 1 anno e mezzo di carcere per il capoclan Francesco
Bidognetti e 1 anno e due mesi per l'avvocato Michele
Santonastaso. La sentenza è attesa per il prossimo 27 gennaio.
"Oggi, poco prima dell'inizio dell'udienza - ha aggiunto Saviano
- è arrivato dal nuovo difensore di Santonastaso un certificato
medico secondo il quale ha avuto coliche renali, quindi ancora
una volta rinviato. I processi antimafia in Italia subiscono
lungaggini infinite perché vivono di strategie ben precise, io
persevero anche se penso di rimettere la querela perché a questo
punto è diventato tutto incredibilmente al servizio della difesa
degli imputati". Per lo scrittore "l'Italia è e rimane un Paese
a vocazione mafiosa, in tutti i suoi comportamenti - ha
affermato lo scrittore fuori dall'aula - quando i processi
durano così tanto non posso che ribadirlo. Le organizzazioni
criminali hanno vinto, è inutile che facciamo finta con la
retorica antimafiosa. Ci vediamo al prossimo rinvio".
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