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Prof aggredita: direttore ufficio scolastico, violenza criminale

Prof aggredita: direttore ufficio scolastico, violenza criminale

"Approfondimenti in corso ma no alla giustizia 'fai da te'"

NAPOLI, 20 novembre 2024, 13:03

Redazione ANSA

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L'aggressione alla docente di sostegno verificatasi nell'istituto comprensivo Salvati di Castellammare di Stabia "è stato un episodio di violenza criminale". Lo afferma Ettore Acerra, direttore dell'Ufficio scolastico regionale per la Campania, che lunedì scorso ha inviato ispettori nella scuola per una serie di accertamenti. I genitori autori dell'aggressione hanno ribadito, anche sul web, accuse di molestie e comportamenti inappropriati che l'insegnante avrebbe avuto verso alcuni alunni.
    "Stiamo facendo una serie di accertamenti che naturalmente non possono sovrapporsi a quelli dell'autorità giudiziaria", ha detto Acerra a margine di un appuntamento per la Giornata universale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. "E' chiaro che gli ispettori hanno sentito una serie di persone, adesso dovranno sentire anche la docente, alcuni genitori. Credo sia importante approfondire, non è una questione di tempi quanto di capire bene ciò che è successo", ha risposto a chi gli chiedeva per quando è atteso l'esito dell'ispezione. "Voglio sottolineare che comunque si tratta di un episodio di violenza criminale: questo è un punto di partenza che non dobbiamo mai dimenticare. Un linciaggio di una persona indifesa è un atteggiamento delinquenziale. Poi, chiaramente cercheremo di capire ancor meglio quali possano essere state le cause scatenanti. E un cattivo uso dei social potrebbe essere stato uno degli elementi, ma dobbiamo fare una riflessione".
    "Sta di fatto che noi rifuggiamo la giustizia 'fai da te' perché qualsiasi cosa possa succedere, ci sono strumenti e percorsi. Peraltro, da tutte le dichiarazioni che abbiamo acquisito tra il momento della segnalazione e quello dell'aggressione è passato pochissimo tempo: non c'è stato neanche il tempo materiale per la scuola di analizzare il caso.
    Sostanzialmente noi siamo assolutamente convinti che questo sia un esempio di una cultura della violenza. E noi la rifuggiamo" , conclude Acerra.
   

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