"Totalmente estranea a quanto mi
viene contestato. Anzi finalmente inizia il processo così da
consentirmi di dimostrare la mia assoluta innocenza. Le
mascherine erano in regola, di provenienza extra europea, perché
all'epoca in Italia non c'erano dispositivi". Così l'ex
presidente della Camera Irene Pivetti oggi in tribunale a Busto
Arsizio (Varese), entrando in aula per partecipare alla prima
dell'udienza del processo che la vede imputata per 82 capi
d'imputazione tra cui frode in forniture pubbliche, bancarotta,
appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio,
nell'ambito di una compravendita dalla Cina di
mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro che
arrivarono a Malpensa durante l'emergenza Covid.
"Mi ritrovo imputata con altre persone che non conosco - ha
aggiunto Pivetti - Il processo mi permetterà finalmente di
scoprire chi sono. Da imprenditrice dico che quando ci si
ritrova coinvolti in queste vicende salta tutto. Ho ricostruito
la mia vita. Dimostrerò la mia innocenza. La giustizia serve a
questo".
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