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Da Roma a Palermo, la marcia di 'Non una di meno' contro la violenza sulle donne

Da Roma a Palermo, la marcia di 'Non una di meno' contro la violenza sulle donne

Al via i cortei di 'Non una di meno' a Roma e Palermo

23 novembre 2024, 16:41

Foto Fabio Cimaglia, Paola Tamborlini

ANSACheck
Manifestazione  'Non Una di Meno ' contro la violenza sulle donne - RIPRODUZIONE RISERVATA

Manifestazione 'Non Una di Meno ' contro la violenza sulle donne - RIPRODUZIONE RISERVATA

Contro il patriarcato. Contro i troppi femminicidi, le troppe violenze. La 'marea transfemminista' torna a sfilare per le strade della capitale. Verso il 25 novembre, la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, da piazzale Ostiense il corteo nazionale di Non una di meno che attraversa Roma per Arrivare a piazza Vittorio Emanuele II.

"Disarmiamo il patriarcato". Migliaia di manifestanti sedute a terra, per 'il grido muto' esploso in urlo. Con lo slogan "insieme siam partite insieme torneremo. Non una di meno", il corteo è partito da piazzale Ostiense.

A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin "altri 106 nomi, rimasti anonimi, si sono aggiunti", affermano le promotrici, sottolineando poi: "Le parole del ministro Valditara confermano l'urgenza di scendere in piazza. Il patriarcato esiste, non è ideologia e il razzismo istituzionale non è la risposta. L'assassino, il violento, l'abusante sono figli della nostra societa' e hanno quasi sempre le chiavi di casa", ha ricordato Non Una di Meno.

 

"Il patriarcato esiste e lo vediamo anche nei numeri. 106 femminicidi in un anno e che sono soltanto la punta di un iceberg di una violenza che si perpetua nei posti di lavoro, nelle scuole, in ogni ambito della nostra esistenza", dichiarano le attiviste di "Non una di Meno", replicando alle parole del ministro Valditara. "Non c'è un aumento dei femminicidi dovuto a un cambiamento della popolazione italiana", ribadiscono sempre riferendosi a Valditara.

La prima performance di Non Una di Meno al corteo di Roma vede le attiviste nude e incappucciate con passamontagna ricoperti di lustrini, per replicare il gesto della studentessa iraniana Ahoo Daryaei, che si è spogliata davanti all'università a Teheran per protestare contro l'imposizione del regime. "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce", lo slogan urlato durante la performance. Le giovani, coperte dallo striscione sopra il quale c'è la scritta "il corpo è mio, decido io", si sono spogliate togliendosi le maglie.

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