Non solo ha messo a verbale di non aver mai ritirato quella querela di quasi un anno fa, una "remissione" di cui si dà conto nell'ordinanza che ha portato alla scarcerazione del suo ex. Sophie Codegoni, nelle cinque ore di faccia a faccia coi pm, ha confermato tutto il quadro inquietante di insulti gravi, minacce anche di morte e atteggiamenti persecutori che per quasi un anno e mezzo le avrebbe fatto subire Alessandro Basciano.
L'inchiesta della Procura di Milano, con al centro l'ex coppia nata sugli schermi tv al Grande fratello vip nel 2022, andrà avanti in modo serrato anche nei prossimi giorni per verificare, acquisendo tutte le chat e altre testimonianze, quale fosse il rapporto tra i due. E ciò dopo che il dj 35enne è uscito da San Vittore, dove era entrato solo meno di 48 ore prima, il 21 novembre. La gip Anna Magelli, infatti, aveva revocato l'ordinanza cautelare per mancanza di gravi indizi sul presunto stalking, dopo l'interrogatorio, i messaggi e i documenti depositati dalla difesa, col legale Leonardo D'Erasmo.
Oggi il primo passo delle nuove indagini con l'audizione, davanti al pm Antonio Pansa, all'aggiunta Letizia Mannella e ai carabinieri del Nucleo investigativo, della modella e influencer di 23 anni. Codegoni, ritenuta credibile dagli inquirenti, ha parlato della sua "paura" e dei suoi "timori" per quei continui comportamenti vessatori e violenti di Basciano, non negando i tanti riavvicinamenti e i regali ricevuti anche di recente, compresa una borsa da 10mila euro, ma ribadendo che lui le avrebbe detto, pure quindici giorni fa, "vengo a casa tua e ti ammazzo".
Sarà ascoltata ancora nei prossimi giorni e, attraverso i suoi legali, tra cui l'avvocata Jessica Bertolini, produrrà tutte le chat dei dialoghi con l'ex, che saranno acquisite e analizzate. Alcune minacce le avrebbe ricevute a voce al telefono, altre via whatsapp e alcune sono già nelle carte dell'inchiesta, mentre Basciano (sarà interrogato dai pm) ha depositato screenshot anche del 12 e 13 novembre scorso, un giorno prima della nuova denuncia di Codegoni. Chat dalle quali, secondo la giudice, emergeva "un rapporto sereno e certamente non connotato da costante paura".
Nel fascicolo della Procura, comunque, non figura alcun ritiro della prima querela del 9 dicembre 2023, ma una scrittura privata che fa riferimento ad accordi in ambito civilistico e nella quale la modella si impegnava alla remissione della denuncia in sede penale. Cosa evidentemente non avvenuta. Così restano quei messaggi già agli atti come "se non torni con me, ti ammazzo come un cane". E il lungo elenco di episodi ribaditi e approfonditi oggi dalla influencer e riportati nel capo di imputazione: si va dalla prima presunta aggressione del 26 luglio 2023 nell'isola greca di Mykonos fino all'ultima della notte tra il 13 e il 14 novembre a Milano, quando Basciano avrebbe prima preso a pugni un amico della 23enne e sfondato il parabrezza della sua auto e poi avrebbe chiamato l'ex compagna per dirle che sarebbe arrivato a casa sua per "ucciderla". Vicenda quest'ultima, invece, molto ridimensionata da Basciano davanti alla gip.
Tra l'altro, per Codegoni la "progressione" delle violenze verbali e fisiche, anche in eventi pubblici come alla 'Fashion week', sarebbe esplosa soprattutto dopo lo scorso marzo. "Quella borsa che mi ha regalato pochi giorni fa ora la lancerei dalla finestra", ha detto la 23enne ai pm, ai quali spetterà fare chiarezza su tutto, mentre Basciano resta indagato senza misure cautelari.
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