Esasperati per i disagi causati dai drastici razionamenti dell'erogazione idrica, da settimane i cittadini di 29 Comuni lucani, tra cui il capoluogo di regione, invocavano l'intervento della magistratura. E adesso è ufficiale: la Procura della Repubblica di Potenza ha avviato un'indagine conoscitiva, per ora senza ipotesi di reati e indagati. E i carabinieri sono andati nelle sedi di Acquedotto Lucano, Arpa Basilicata, Autorità di Bacino e Acque del Sud per acquisire documenti.
La questione, ovviamente, è anche politica con il Pd, che attraverso il capogruppo in Consiglio regionale, Piero Lacorazza, attacca il governatore Vito Bardi (Forza Italia) e la maggioranza di centrodestra per gli errori commessi nella gestione dell'emergenza. Più cauto il sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca (centrosinistra): "In questo momento critico, le divisioni sono inutili".
Le indagini, condotte dai carabinieri del comando provinciale di Potenza e del Nas, hanno l'obiettivo "di accertare la regolarità delle operazioni poste in essere - è spiegato in un comunicato firmato dal procuratore capo facente funzioni, Maurizio Cardea - per fronteggiare la crisi idrica e garantire sicurezza per la popolazione interessata", circa 140 mila persone, servite dallo schema Basento-Camastra. In particolare, gli investigatori si stanno concentrando sulla decisione presa dall'Unità di crisi - presieduta da Bardi, nominato dal governo commissario per l'emergenza - di far convogliare nella diga del Camastra (ormai prosciugata) l'acqua del fiume Basento che, potabilizzata, sgorga dai rubinetti dei 29 Comuni dallo scorso 25 novembre.
"L'unica soluzione possibile", è stato ribadito più volte, "per non lasciare completamente senz'acqua 140 mila persone". In questi giorni, a Potenza l'erogazione comincia poco prima delle ore 7 e termina intorno alle 17. I carabinieri, insieme al personale dell'Azienda sanitaria di Potenza, hanno così effettuato "una campionatura delle acque immesse nella rete idrica per il consumo umano": l'esame sarà affidato a un ente terzo.
Da Acquedotto lucano sono subito arrivate rassicurazioni ai cittadini. "Le acque del Basento - ha detto l'amministratore unico, Alfonso Andretta - sono potabili. Sono state effettuate analisi approfondite prima di procedere all'utilizzo. Accogliamo dunque positivamente l'iniziativa della magistratura di effettuare ulteriori analisi, che confermeranno l'efficacia delle nostre procedure". Sulla stessa linea di pensiero, il direttore generale dell'Arpab, Donato Ramunno: "I nostri tecnici sono eccellenti professionisti, che svolgono la loro attività con grande rigore morale e professionale, e la trasparenza è alla base del nostro operato".
Dell'emergenza idrica se n'è parlato lunedì scorso in Consiglio regionale, con la maggioranza di centrodestra che ha bocciato la proposta di istituire una Commissione d'inchiesta avanzata dalla minoranza di centrosinistra. "La richiesta - ha evidenziato il dem Lacorazza - aveva il compito di dare un primato alla politica nell'accertamento di eventuali responsabilità istituzionali. E inoltre sarebbe stata utile per affiancare la necessaria e non più rinviabile valutazione sulle cose da fare a breve, medio e lungo termine".
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