La Procura di Milano ha chiesto il
giudizio immediato, con cui si salta la fase dell'udienza
preliminare, per Dmitry Chirakadze, 54 anni, aristocratico russo
con legami con funzionari e oligarchi di Mosca, arrestato il 13
giugno scorso in una seconda tranche dell'inchiesta sul caso
della fuga di Artem Uss, imprenditore figlio dell'ex governatore
di una regione siberiana, evaso il 22 marzo 2023 mentre era ai
domiciliari a Basiglio (Milano) in attesa di estradizione negli
Usa, scappando fuori dall'Italia e con un volo fino in Russia,
dove si troverebbe tuttora.
Il 54enne, detto "Dima", infatti, stando alle indagini del pm
di Milano Giovanni Tarzia e del procuratore Marcello Viola e
condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo, sarebbe stato
il "coordinatore" del piano di fuga. E' accusato di procurata
evasione in concorso, aggravata dalla transnazionalità. Sulla
richiesta di immediato, comunicato dal procuratore Viola, dovrà
decidere la gip Sara Cipolla.
Vladimir Jovancic, bosniaco e tra i tre componenti del
"gruppo operativo" già arrestati nel dicembre 2023, lo aveva
definito così: "Uno che lavora per la famiglia, che risolve
tutto (...) lui dirigeva". Sul punto agli atti c'era anche un
"memoriale" di Srdan Lolic, uno degli otto indagati per
"procurata evasione aggravata".
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