Avrebbero prelevato da casa,
sequestrato, minacciato di morte e picchiato un ragazzo di 15
anni per costringerlo a rivelare il luogo dove si trovava la
fidanzata, sua coetanea e da poco diventata mamma. Con queste
accuse padre e figlio di 51 e 23 anni, rispettivamente padre e
fratello della ragazza, tutti romeni e residenti a Foggia, sono
stati arrestati dai carabinieri. Secondo quanto ricostruito,
intenzione dell'uomo e dei suoi parenti era di impedire al
giovane padre il riconoscimento del neonato per tenere il
piccolo in famiglia.
Le indagini sono partite il 29 novembre scorso quando i due
arrestati, con altri parenti sono andati - armati con pistole e
coltelli - a prelevare il giovane dalla casa dove vive con i
genitori, un appartamento a Rignano Scalo, poco distante da
Foggia. Lo avrebbero fatto entrare con la forza nel portabagagli
di una delle loro auto per portarlo in campagna dove il
quindicenne sarebbe stato picchiato e minacciato di morte
qualora avesse denunciato l'accaduto. Nel frattempo i genitori
della vittima hanno denunciato l'accaduto ai carabinieri che
hanno contattato il 51enne rumeno telefonicamente chiedendo
informazioni ma ricevendo risposte evasive. Fino alle due di
notte quando padre e figlio si sono presentati in caserma
consegnando il 15enne che agli investigatori ha raccontato
quando accadutogli.
Secondo il difensore dei presunti aggressori, Gianluca
Pignataro, "non c'è stato alcun rapimento. C'è stato,
sicuramente, il legittimo interesse di un padre, disperato, ad
avere notizie di sua figlia quindicenne, che dopo aver
partorito, è stata prelevata dall'ospedale di Foggia dalla
famiglia del compagno, anch'egli quindicenne, senza alcun
preavviso alla famiglia della neomamma". Il legale ha già
depositato istanza di scarcerazione.
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