Aveva piazzato, e in due casi anche
fatto esplodere, degli ordigni davanti ad alcune chiese di
Fermo, tra cui il duomo. Arrestato un cinquantenne per reati
contro il patrimonio e la sicurezza pubblica. Dovrà scontare 12
anni e 11 mesi di reclusione, con una sanzione a seguito
dell'aggravante della discriminazione religiosa per
l'unificazione di pene concorrenti per i delitti di
maltrattamento nei confronti della convivente. L'uomo, già in
passato era stato condannato per fabbricazione e porto di
materie esplosivo e danneggiamento a seguito di incendio.
Gli episodi risalgono al febbraio del 2016 quando un ordigno
è stato fatto esplodere nei pressi del duomo di Fermo, con lievi
danni al portone di ingresso. A quel fatto sono seguite altre
esplosioni incendiarie: nell'aprile dello stesso anno è stato
fatto esplodere un secondo ordigno rudimentale davanti al
portone della chiesa di San Marco alle Paludi, sempre a Fermo.
Nessun ferito ma i danni erano stati ingenti poiché la
deflagrazione aveva fatto saltare in aria il portone d'ingresso.
Nei giorni a seguire si erano registrati altri ritrovamenti di
materiale esplosivo nei pressi di altre chiese di Fermo.
Le attività investigative erano arrivate ad un punto di
svolta dopo il ritrovamento, in un'abitazione dell'arrestato, di
materiale esplosivo e per il confezionamento di ordigni
rudimentali. La procura di Fermo, nei primi giorni di luglio del
2016, aveva emesso a carico dell'arrestato, un provvedimento di
fermo di indiziato di delitto, perché in concorso con un altro
uomo, soprannominato "il lupo", "fabbricava, senza licenza
dell'autorità, ordigni esplosivi, che venivano poi illegalmente
portati in luogo pubblico e fatti esplodere, al fine di incutere
pubblico timore ed attentare alla sicurezza pubblica".
Giovedì scorso l'epilogo di questa vicenda, in cui la Squadra
Mobile ha assicurato alla giustizia il condannato che dovrà
espirare la pena di 12 anni e 11 mesi di reclusione in carcere
senza possibilità di beneficiare di una misura alternativa.
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