/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Strage di Fidene, la Procura chiede l'ergastolo per il killer

Strage di Fidene, la Procura chiede l'ergastolo per il killer

Uccise quattro donne nel dicembre del 2022

ROMA, 10 dicembre 2024, 17:26

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Procura di Roma ha chiesto la condanna all'ergastolo (isolamento diurno di due anni e sei mesi) per Claudio Campiti, l'uomo che uccise quattro donne a Fidene, quartiere nella periferia nord-est di Roma, nel dicembre 2022 nel corso di una riunione di condominio.

I rappresentanti dell'accusa hanno, inoltre, sollecitato una condanna a 4 anni e 1 mese per il presidente della Sezione Tiro a Segno Nazionale di Roma all'epoca dei fatti e a 2 anni un dipendente addetto al locale dell'armeria del poligono di tiro di Tor di Quinto struttura da cui l'imputato si allontanò con l'arma utilizzata per la strage. I due sono accusati di reati omissivi.

Nel corso della requisitoria i pm Giovanni Musarò e Alessandro Lia, hanno ricostruito cosa avvenne in quel drammatica domenica. "Campiti entra in quel gazebo per uccidere, nell'arco di cinque secondi uccide quattro persone. Entra - hanno affermato - e senza esitazione esplode il primo colpo, si rende conto di un problema di caricamento e riesce subito a scarrellare e a ricaricare il colpo in canna, tornando così a sparare e a uccidere. È lì che, quello che noi definiamo un eroe civile, Silvio Paganini coglie l'attimo in cui Campiti si gira e si butta su di lui. Campiti si era abbigliato da combattente, aveva ancora oltre 170 proiettili e avrebbe potuto fare una strage ancora maggiore". Parlando di cosa avvenne prima, con il killer che esce dal tiro a segno con l' arma, i rappresentanti dell'accusa hanno aggiunto che "quanto successo non era imprevedibile, eventi analoghi erano già accaduti senza che fossero prese precauzioni".

E ancora: "c'è un'area di demanio con il più grande tiro a segno nazionale in cui vigeva una specie di far west, con totale assenza di cautele. Come è possibile che Campiti sia uscito dal poligono con la pistola e sia andato via indisturbato, senza passare mai per la linea di tiro? Innanzitutto - aggiungono i sostituti procuratori - per lo stato dei luoghi: l'armeria dista 247 metri dalla linea di tiro e si deve necessariamente passare dal parcheggio, nel percorso si costeggia il bar e i bagni, una zona di fatto pubblica, il bar era sostanzialmente aperto a tutti e non c'era alcun tipo di controllo al parcheggio". Per i magistrati "Campiti non ha approfittato di un momento di distrazione di qualcuno ma di un regolamento interno al poligono che veniva applicato in quel modo da 30 anni ".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza