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'Una patacca il documento di spese per Emanuela Orlandi'

'Una patacca il documento di spese per Emanuela Orlandi'

L'ex vice della Gendarmeria vaticana su carte 'soggiorno Londra'

ROMA, 10 dicembre 2024, 18:30

di Nina Fabrizio

ANSACheck
Emanuela Orlandi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Emanuela Orlandi - RIPRODUZIONE RISERVATA

La pista della "tratta delle bianche" o delle "sette sataniche", in ogni caso "un fatto di cronaca nera avvenuto a Roma tragicamente come tanti altri fatti".

A questo va ricondotta la vicenda di Emanuela Orlandi, secondo Costanzo Alessandrini, ex vice del comandante della Gendarmeria vaticana ai tempi di Domenico Giani, ascoltato oggi dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Orlandi e di Mirella Gregori, presieduta dal senatore Andrea De Priamo.

Un'ipotesi che tuttavia, ha tenuto a chiarire Alessandrini, è frutto delle sue "convinzioni personali", poichè "alla Gendarmeria non è mai stata delegata alcuna attività di indagine" essendo Emanuela scomparsa "a Roma, in Italia".

Senza esitazioni Alessandrini ha bollato come "una patacca, una autentica patacca" i cosiddetti "5 fogli", il presunto documento con le spese che il Vaticano avrebbe sostenuto per mantenere a Londra la ragazza scomparsa a Roma nel 1983, carte che gli ha mostrato direttamente De Priamo nel corso dell'audizione. "Sua riverita Eccellenza - ha spiegato scorrendo i fogli - è un'espressione inesistente in Vaticano".

Alessandrini ha voluto anche ridimensionare quanto detto, sempre davanti alla Commissione, dallo stesso Giani, e cioè che su Emanuela ci sia un fascicolo esito di un'indagine informativa depositato ora presso l'ufficio del promotore di giustizia. "Non parlerei di fascicolo - ha detto - ma di un appunto. Il segretario particolare del Papa" mons. Georg Gaenswein, "ci chiese dopo le incessanti discussioni su una presunta presenza delle ossa di Emanuela nella basilica di S.Apollinare, siccome non ne sapeva nulla, un resoconto cronologico di tutta la storia. Con fascicolo si intende un'indagine, invece era solo una ricostruzione storica peraltro su fonti aperte".

Non potevano mancare da parte della Commissione, le domande sulla vicenda della presunta trattativa tra il magistrato romano Giancarlo Capaldo e il Vaticano, proprio all'epoca dell'apertura della tomba di Renatino de Pedis. "Non c'era nessun accordo - ha spiegato Alessandrini che affiancava Giani ai due incontri con il pm -, l'unico nostro interesse era mostrare la nostra disponibilità e collaborazione affinchè questa presenza scomoda, insolita di questa tomba fosse tolta".

Per quanto riguarda l'escussione di monsignor Valentino Miserachs, già maestro di canto nella scuola di musica di Emanuela, il "Ludovico da Victoria" e ora canonico a Santa Maria Maggiore, avvenuta anni dopo in Vaticano secondo quanto dichiarato da mons. Miserachs stesso, Alessandrini ha fatto sapere che lui non era presente quel giorno ma di aver sentito che era stata "improduttiva".

L'ex gendarme ha avuto modo anche di commentare la recente puntata della trasmissione Farwest con la testimonianza di un ex funzionario statale a proposito di un presunto volo richiesto dal Vaticano alla Difesa italiana e da alcuni collegato a un possibile trasferimento a Londra di Emanuela

. "E' venuto anche alla ribalta questo personaggio - ha affermato -, dice che era il segretario del ministro Giovanni Spadolini che quando è sparita la ragazza non era però ministro della Difesa. Poi lui all'epoca avrà avuto 22 anni, possibile che a una telefonata di questo tenore rispondesse una persona di 22 anni e perché parla dopo 41 anni? Poteva svegliarsi un po' prima, oltretutto Spadolini è morto da parecchio". 

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