È iniziata davanti al Tribunale
del riesame, presieduto dalla giudice Laura Di Bernardi, la
valutazione delle istanze di revoca delle misure cautelari
richieste dalla Procura di Trento nell'ambito della maxi
inchiesta su una presunta associazione a delinquere per
condizionare gli appalti in Trentino. Sono complessivamente
sette, sulle nove inizialmente richieste dalla Procura, le
posizioni al vaglio del collegio in merito alle misure di
arresto domiciliari, a cui si aggiungono alcune richieste di
revoca di sequestri di beni materiali e contanti.
In particolare, i giudici saranno chiamati ad esprimersi sul
mantenimento degli arresti domiciliari per il commercialista
altoatesino Heinz Peter Hager, l'imprenditore trentino Paolo
Signoretti, gli architetti bolzanini Fabio Rossa e Andrea
Saccani, il pubblicista Lorenzo Barzon e la funzionaria del
Comune di Bolzano, Daniela Eisenstecken, e l'ex senatore
trentino Vittorio Fravezzi. La scorsa settimana, durante gli
interrogatori di garanzia, il gip ha rigettato le richieste di
revoca della misura cautelare per tutti e sette, accogliendo
unicamente quelle avanzate dai legali della sindaca di Riva de
Garda, Cristina Santi, per cui ha disposto l'obbligo di firma.
Dei nove, l'unico attualmente a piede libero è il magnate
austriaco Renè Benko, che gli inquirenti ritengono al vertice
della presunta associazione. Benko attualmente si trova in
Austria.
L'udienza davanti al Tribunale del riesame si svolge in camera
di consiglio. In aula sono presenti gli avvocati di parte delle
77 persone che risultano indagate nella maxi inchiesta e i pm
Davide Ognibene e Alessandro Clemente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA