A 40 anni dal rientro in Italia delle
salme dell'equipaggio del regio sommergibile Scirè che fu
affondato al largo di Haifa di 10 agosto 1942 da una corvetta
inglese durante la seconda guerra mondiale, le vittime sono
state ricordate al Sacrario dei caduti d'oltremare di Bari. Nel
corso della cerimonia, questa mattina, è stata inoltre scoperta
la targa che indica i nomi dei 43 militari sepolti nel capoluogo
pugliese. Presenti, fra gli altri, Vincenzo Montanaro,
comandante interregionale marittimo Sud, il presidente
dell'Associazione nazionale Marinai d'Italia, Pierluigi Rosati,
la parlamentare di Fratelli d'Italia Paola Chiesa, e circa venti
parenti delle vittime.
Nell'attacco al sommergibile, oltre al comandante Bruno
Zelik, persero la vita sei ufficiali, 15 sottufficiali, 19
sottocapi, otto marinai dell'equipaggio e due ufficiali, quattro
sottufficiali, due sottocapi e tre marinai incursori. Da allora
il sottomarino, a cui è stata concessa la medaglia d'oro al
valor militare, giace a 35 metri di profondità, fuori dal porto
di Haifa, in Israele. Nel settembre 1984 sono state recuperate
43 salme, che ora riposano nel sacrario di Bari. Altri corpi
sono ancora all'interno del relitto.
La cerimonia si è aperta con la deposizione di una corona di
alloro, seguita dallo scoprimento della targa. Successivamente
le autorità hanno firmato l'albo d'onore e partecipato alla
funzione religiosa. Al termine è stato donato al museo del
Sacrario un modellino del sottomarino Scirè. "Parliamo di
uomini, prima che di militari - ha detto Montanaro - Di eroi che
hanno dato la vita per il proprio Paese. E' importante
ringraziare i familiari presenti oggi". Rosati ha aggiunto che
"è importante ricordare, il presidente della Repubblica dice
sempre che un Paese senza memoria non ha futuro. Oggi ricordiamo
in modo semplice tanti ragazzi che hanno lasciato la vita, ma
anche coloro i quali hanno sacrificato se stessi per la patria".
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