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Ucei: 'Ripetere le parole distorte genera oscurantismo'

Ucei: 'Ripetere le parole distorte genera oscurantismo'

Di Segni per Chanukka, 'aprire le porte del Giubileo, aprendo dialogo'

ROMA, 26 dicembre 2024, 15:44

Redazione ANSA

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Noemi Di iSegni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Noemi Di iSegni - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Il dialogo presuppone l'uso delle parole - attinte ai dizionari di guerre, di storia e di diritto internazionale - con senso di consapevolezza e responsabilità per il loro significato puntuale. Aprendo Porte del Giubileo e mantenendo ben aperte quelle del dialogo e della coerenza". Lo ha detto Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, nel suo discorso di ieri, in occasione della festività ebraica di Chanukka, festività che quest'anno è coincisa con i Natale.
    "La forza distruttiva delle parole distorte - ha aggiunto senza nominare mai il Papa - è nel ripeterle generando oscurantismo. Essere pellegrini di speranza comprende anche il riconoscimento di quanto Israele e l'ebraismo sono alla base della fede". 

"La religione ha i suoi riti e simboli con cui si comunicano e si trasmettono sentimenti. E allora oggi è fondamentale che tutto sia incanalato verso la verità da riconoscere e narrare con senso di responsabilità. Che non si attribuisca attraverso vesti e versi un significato diverso alle icone e ai simboli religiosi". Lo ha detto la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) Noemi Di Segni nel suo discorso di ieri, in occasione della festività ebraica di Chanukka. "Che non si attribuisca il buio di una guerra a chi subisce il trauma. Il buio è una condizione in cui tutti ci troviamo e le luci non si accendono con gli slogan e le accuse che fanno riemergere un buio di coscienze, pregiudizi e persecuzioni medievali", ha precisato Di Segni. "Israele in questi otto giorni di Chanukkà stracolmi di iniziative, festival e celebrazioni per bambini, aiuto alle famiglie e a chi si dedica alla sicurezza del Paese e di tutti i suoi cittadini, è piena di luce che fa sperare nella forza di recuperare dolore e lutto che sono parte della fatica millenaria di essere ebrei e del vivere in Israele. C'è chi invece legge in tutto il buio e ne rende convinti anche gli altri. Anzi convincendo che ciascuno di noi e tutte le comunità, oltre ad Israele, ad essere il buio genocida e la disgrazia del mondo. C'è chi aiuta a spegnere le luci nelle nostre democrazie dando supporto a chi sparge fiammiferi nelle piazze e nelle università, portando i nostri Paesi e l'Europa al suicidio". Lo ha detto la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni nel suo discorso di ieri, per Chanukka. "E il messaggio che ribadiamo costantemente ogni giorno di buio imposto da narratori mediatici su masse ignare che passano per piazze e vie del mondo digitale e parallelo, è che non chiediamo di accendere fari di sicurezza per le nostre dimore e vite ma per quelle di un'intera collettività - ha aggiunto Di Segni nel suo discorso - Il buio è una responsabilità di cui si attende narrazione corretta da oltre ottant'anni".

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