"A Cecilia Sala idealmente dico di tenere duro come ho fatto io per 45 giorni: nel carcere di Evin a noi stranieri fisicamente non torcono un capello, ma mentalmente ti provano molto. So cosa vuol dire il terrore di stare in una cella da soli. Abbraccio i suoi genitori, immagino il loro dolore che è come quello che hanno provato i miei". Lo dice all'ANSA Alessia Piperno, la scrittrice e travel-blogger arrestata in Iran nel 2022 e poi rilasciata dopo 45 giorni di detenzione nel carcere di Evin, lo stesso in cui ora è detenuta la giornalista Cecilia Sala.
"Il mio caso e quello di Cecilia Sala sono diversi - continua Alessia Piperno - Io ero in Iran perché stavo viaggiando. Lei è in Iran con un visto giornalistico di otto giorni. Temo che si sia trattato di una trappola a tutti gli effetti perché le autorità di Teheran, che in genere rifiutano i visti ai giornalisti occidentali, sapevano benissimo che lei è una reporter".
"Non sappiamo se Cecilia è nel settore 209, il peggiore e lo stesso dove sono stata detenuta io, oppure il 2A - conclude Piperno - ma le dico di tenere duro, so cosa si prova"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA