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Nel primo giorno di zone rosse a Milano disposti 4 allontanamenti

Nel primo giorno di zone rosse a Milano disposti 4 allontanamenti

Due persone sono state allontanate dal centro e due dalla zona della stazione centrale. A Napoli individuate quattro zone rosse per tre mesi. I penalisti: 'A rischio le libertà personali'

MILANO, 31 dicembre 2024, 15:56

Redazione ANSA

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Piazza Duomo una delle zone rosse del comune di Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Piazza Duomo una delle zone rosse del comune di Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quattro persone sono state allontanate dalle zone rosse in vigore da ieri a Milano in base a un provvedimento prefettizio. Secondo quanto riferito in questura due sono stati allontanati dal centro, uno in mattinata e uno nel pomeriggio, mentre altri due sono stati allontanati dalla zona della Stazione Centrale nel corso di controlli della Polmetro. Tre i Dacur (i cosiddetti 'Daspo urbani') applicati: uno nei pressi della stazione M1 Duomo e due dalla polizia locale nel corso di controlli con la Polizia di Stato sempre in zona Duomo. In corso di valutazione anche un provvedimento di allontanamento nei confronti di un sedicente 25enne marocchino arrestato in flagranza di reato mentre alle tre e mezza della scorsa notte cercava di rubare 200 euro di fondo cassa in uno stand dei mercatini di Natale, in piazza Duomo, dopo averlo scassinato. Nei suoi confronti sono in corso al momento le verifiche dell'ufficio immigrazione. 

A Napoli quattro zone rosse per tre mesi

Quattro "zone rosse" - Chiaia, Vomero, Decumani e la stazione Garibaldi - sono state individuate a Napoli nell'ambito del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, che si è riunito oggi, presieduto dal prefetto Michele di Bari. Si tratta delle aree considerate "più a rischio di proliferazione di forme di illegalità diffusa o di criminalità". In queste zone rosse il prefetto adotterà un provvedimento "contingibile ed urgente, della durata di tre mesi decorrenti da oggi, di divieto di stazionamento ai soggetti che assumono atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti - determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica tale da ostacolare la libera e piena fruibilità di quelle aree - e risultino già destinatari di segnalazioni all'autorità giudiziaria per reati in materia di stupefacenti, reati contro la persona, reati predatori, invasioni di terreni o edifici, detenzione abusiva di armi, porto abusivo di armi, porto di armi e/o oggetti atti a offendere". Il Comitato, in considerazione delle festività di fine anno, "che comporteranno una maggiore affluenza di persone nei luoghi pubblici", ha poi deciso l'adozione di "diversi, mirati dispositivi al fine di consentire l'ordinato svolgimento delle manifestazioni". In particolare, è stata decisa l'intensificazione dei controlli da parte delle Forze dell'ordine, con il coinvolgimento della Polizia locale, nelle zone della movida cittadina (Chiaia, il quartiere Vomero, il centro storico) e negli scali portuali, aeroportuali e ferroviari. Il Comune di Napoli ha predisposto dispositivi di limitazione del traffico nelle aree interessate dai concerti e dalle manifestazioni pirotecniche, vale a dire il lungomare e il centro cittadino. Adottata poi un'ordinanza che, sempre nei quartieri della movida, consente la vendita di bevande solo in bicchieri di plastica leggera o carta. Vietata la vendita e il possesso di spray urticanti e l'uso dei botti nelle aree di Piazza del Plebiscito, del Lungomare di Via Caracciolo e Via Parthenope (peraltro il regolamento comunale già prevede il divieto di accendere fuochi artificiali "sulla pubblica via").

I penalisti: 'Con le zone rosse a rischio le libertà personali'

"La sicurezza delle città deve essere oggetto di tutela e di promozione, ma le strategie adottate in materia devono sfuggire alla logica della pura comunicazione ed a sviluppi illiberali. L'istituzione delle zone rosse è invece una iniziativa manifesto di dubbia utilità per la sicurezza dei cittadini e di dubbia legittimità che rischia di determinare pericolose compressioni per i diritti di libertà della persona in chiave securitaria ed anziché incrementare forme più efficienti e capillari di controllo dei territori da parte delle forze dell'ordine impone una sorta di progressiva militarizzazione del tessuto urbano". Lo afferma all'ANSA il presidente delle Camere Penali italiane, Francesco Petrelli. 

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