Le foto dei volti tumefatti di Sthepano e Matteo, la coppia omosessuale aggredita nella Capitale nella notte di Capodanno da dieci ragazzi con botte e insulti omofobi, sono diventate virali e i romani hanno risposto in massa all'invito a manifestare nel luogo dell'aggressione.
Piazza Malatesta, alla periferia di Roma, era oggi pomeriggio gremita da quasi un migliaio di persone: tutti insieme per dire 'basta alle aggressioni omofobiche' e per chiedere "una presa di posizione da parte della politica". Molte le bandiere arcobaleno e gli striscioni con su scritto: "bandiere arcobaleno e i cuori con su scritto: 'Noi lo gridiamo con il cuore. Diritti subito'. E poi ancora "Basta solidarietà votate qualcosa".
Una manifestazione che è stata anche l'occasione per rimarcare le differenze e una vera resa dei conti tra i movimenti lgbt e il Partito gay che ha annunciato: "Martedì 7 gennaio, o al più tardi giovedì 9 gennaio, l'Assemblea Capitolina discuterà e voterà una delibera storica contro l'omobitransfobia", delibera ideata dal portavoce del Partito Gay Fabrizio Marrazzo. Che però non ha ricevuto il benestare dei movimenti come Agapanto, Agedo Roma, Circolo Mario Mieli, Cest, Collettivo Ugualmente, Dì Gay Project, Edge, Gaynet, Famiglie Arcobaleno - Associazione genitori omosessuali, Nudi, Libera Rugby Club, Rete Genitori Rainbow, Rete Lenford, Tgenus, Tuscia Pride: "È il momento di rilanciare la nostra lotta insieme alla società civile e di respingere la vuota solidarietà di certa politica, come anche iniziative di facciata dannose portate avanti sulla pelle di chi è stato colpito - spiegano - Quanto apprendiamo a mezzo stampa sul voto di una delibera contro l'omolesbobitransfobia a Roma il 7 o il 9 gennaio nasce da un'iniziativa isolata di un partito politico e porta avanti una proposta che riteniamo sbagliata e deleteria".
Per le associazioni e i movimenti la delibera, "se approvata, si espone al rischio di essere annullata in sede amministrativa e di produrre effetti controproducenti. Il carattere sanzionatorio della proposta non è pertinente con gli strumenti di prevenzione e intervento che l'amministrazione comunale può mettere in atto in autonomia per contrastare la violazione di diritti umani universali. A questo aggiungiamo che l'idea di derubricare l'odio omofobico a una multa persino più bassa di quelle del nuovo codice della strada è politicamente umiliante e non restituisce dignità alcuna a chi è stato colpito".
Di qui la proposta dei movimenti di una collaborazione associazioni-istituzioni nelle grandi città che è la strada da seguire anche per il futuro. "I partiti di Governo FdI, Lega e FI, invece di approvare leggi che tutelino la dignità, i diritti e le pari opportunità per le persone Lgbtqia+, continuano a proporre regolamenti e leggi pericolose e discriminatorie, come quelle che cavalcano la bufala della ideologia gender, rendendosi di fatto complici e mandanti morali di tutte le aggressioni e discriminazioni subite dalla nostra comunità. La verità è che c'è un'emergenza e c'è un insieme di azioni urgenti che pretendiamo ora: integrare la nostra ex legge Mancino con orientamento sessuale e identità di genere, incrementare e usare al meglio il fondo stanziato per l'educazione sessuale e affettiva nella manovra, ritirare tutti i ricorsi del Governo e le circolari contro le famiglie arcobaleno, smettere di perseguitare i minori transgender privandoli di farmaci salvavita, vietare le pratiche di conversione. Chi non agisce in Parlamento, è complice dei carnefici".
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