La settima Commissione del Csm ha
avviato "un immediato monitoraggio" sull'estensione del processo
penale telematico anche alla fase dibattimentale. Già con
delibera dell'11 luglio scorso, ricorda l'organismo, "il Plenum
del Csm aveva evidenziato le criticità tecnologiche del Ppt e
l'assenza di sperimentazione negli uffici giudiziari
prospettando la necessità di mantenere un doppio binario
(analogico e digitale) anche per l'udienza preliminare e
dibattimentale.
Veniva, poi, auspicato un deciso cambio di passo qualitativo
nella gestione del Ppt (anche alla luce dei ripetuti
malfunzionamenti verificati nella gestione delle
archiviazioni)".
L'entrata in vigore del decreto ministeriale dello scorso 27
dicembre, evidenzia il Csm, "ha già determinato l'attestazione
di malfunzionamenti dell'applicativo da parte di molti uffici
giudiziari italiani (tra i quali Milano, Roma, Torino, Catania,
Bari, Lecce, Siracusa). Per queste ragioni la settima
Commissione ha dato incarico alla Struttura tecnica
dell'organizzazione di verificare la rilevanza e l'entità dei
dichiarati malfunzionamenti affinché la Commissione ne valuti in
tempi ristretti il loro impatto sull'organizzazione e
l'efficienza degli uffici giudiziari".
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