"Si sono vissute, ancora una volta,
ore di alta tensione ieri nel carcere minorile di Casal del
Marmo, a Roma.", lo rende noto il segretario del sindacato
autonomo della polizia penitenziaria Sappe del Lazio, Maurizio
Somma. "Verso le 18:00, un gruppo di detenuti nordafricani di un
braccio della palazzina dei minori, hanno forzato l'apertura del
braccio e hanno tentato di strappare le chiavi al collega di
servizio. Allo stesso tempo, altri due Agenti hanno cercato di
fare il possibile affinché questo non avvenisse ma alcune chiavi
sì sono sganciate e sono riusciti a prenderne una, per fortuna
non utile ad aprire lo sbarramento. Nel tentativo di fermare i
detenuti, armati di rudimentali mazze e intenti ad entrare in un
altro braccio dove c'erano detenuti con i quali i giorni passati
c'erano stati problemi (tra cui rissa al campo), sono rimasti
feriti i poliziotti con percosse, morsi, pugni, schiaffi, tanto
da dover ricorrere in due in ospedale mentre un terzo ha
preferito restare in servizio".
"Quel che è avvenuto nelle ultime settimane nel carcere
minorile di Roma è semplicemente incredibile ed inaccettabile:
lo Stato non può più assistere passivamente al degrado ed alle
violenze di una frangia di detenuti che pensa e crede di poter
fare, nella detenzione, quel che crede. Ci vuole invece una
completa inversione di rotta nella gestione delle carceri
regionali e della Nazione: siamo in balia di questi facinorosi,
convinti di essere in un albergo! Facciamo appello anche alle
autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono
solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che
attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni", rileva il
segretario del Sappe Donato Capece.
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