Sono ancora custoditi in una
cassaforte della Procura di Milano tutti i dispositivi, tra cui
smartphone, tablet, chiavette usb e schede tecniche, sequestrati
lo scorso 16 dicembre, al momento dell'arresto richiesto dagli
Usa, a Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano ieri
liberato su decisione del ministro della Giustizia Carlo Nordio
e tornato a Teheran.
Al momento, pare che dalla difesa dell'iraniano non sia
arrivata un'istanza ai pm di dissequestro su quel materiale, che
Abedini aveva in un trolley e che interessa molto agli Usa e che
non è escluso possa essere consegnato, sotto forma di copia dei
contenuti dei dispositivi, via rogatoria.
Una richiesta attraverso rogatoria, però, allo stato non
risulta ancora arrivata in Procura, dove il procuratore Marcello
Viola già nei giorni scorsi, dopo l'arresto di Abedini, aveva
aperto un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati.
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