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Interessi al 40% per piccoli prestiti, presi due usurai del clan

Interessi al 40% per piccoli prestiti, presi due usurai del clan

Nel Casertano: da 500 euro intascavano anche 14mila euro

CASERTA, 16 gennaio 2025, 10:34

Redazione ANSA

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Applicavano alle loro vittime interessi usurai anche del 40% e, tra i casi emersi dalle indagini, ne figura anche uno in cui a fronte di un prestito di soli 500 euro sono riusciti a guadagnare addirittura 14mila euro. I carabinieri hanno arrestato e condotto in carcere su ordine del gip del tribunale di Napoli, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, il 57enne Raffaele Catalano e il 50enne Raffaele Visconti, accusati di più episodi di usura ed estorsione. A entrambi viene contestato di avere prestato soldi e aver richiesto alle vittime il rientro dai prestiti applicando interessi usurai tra il 25 e il 40%, sfruttando inoltre la vicinanza ad un esponente apicale del clan dei Casalesi come Raffaele Della Volpe - arrestato qualche mese fa per estorsione con l'aggravante mafiosa - di cui Catalano è cugino.
    Ai due indagati è stata infatti contestata l'aggravante di aver agito con il metodo mafioso. Dall'inchiesta effettuata dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe e partita in seguito all'arresto di Della Volpe, è emerso che Visconti e Catalano, con la complicità della compagna del secondo, anch'essa indagata ma non raggiunta da misura cautelare, hanno messo su una fiorente attività usuraia ai danni di numerose vittime, assicurandosi per un singolo prestito di 500 euro, un guadagno di 14mila euro.
    A chiedere i prestiti ai due strozzini erano soprattutto imprenditori in difficoltà economiche o persone in grave stato di bisogno, che avrebbero avuto la necessità di quelle somme per assicurare le primarie esigenze di vita ai propri familiari. Gli indagati, se le vittime non riuscivano a pagare, passavano alle vie di fatto, con minacce di morte e atti violenti per garantirsi il pagamento delle somme. E proprio le minacce hanno convinto alcune vittime, impossibilitate ad onorare i debiti contratti con i due indagati, a confermare ai carabinieri quanto ricostruito.
    Durante le indagini, sviluppatesi con attività di intercettazione è stato rinvenuto anche il libro mastro nel quale risultavano annotati tutti i corrispettivi di denaro in ingresso e in uscita.
   

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