Secondo gli inquirenti austriaci, che stanno indagando sul mega crack della Signa, René Benko disponeva della Fondazione Laura, che formalmente era invece intestata a sua madre.
Come si evince dagli atti della Procura anticorruzione di Vienna (Wksta), apprende l'ANSA, il tycoon sarebbe stato il principale interlocutore per operazioni della fondazione.
Il tirolese - si legge - amava rispondere ai soci in
affari "questo lo fa mamma", ovvero la Fondazione Laura. Il
47enne è stato arrestato la scorsa settimana per il rischio di
inquinamento di prove e per il pericolo di reiterazione e si
trova tuttora in custodia cautelare nella capitale. Il ruolo
centrale di Benko nella fondazione viene confermato anche
dall'ex socio e il bolzanino di adozione Hans Peter
Haselsteiner. Così il magnante avrebbe raccontato che "la mamma"
riceverebbe soldi dalla fondazione che lei poi gli regala oppure
"ci compra qualcosa".
Il provvedimento ristrettivo, come già comunicato dalla Wksta
il giorno dell'arresto, riguarda anche la vendita della Villa
Eden Gardone che sarebbe avvenuto senza un adeguato
corrispettivo, a una società di investimento lussemburghese. La
procedura - così gli inquirenti austriaci - non corrispondeva
"alla prassi per una cessione a terzi estranei" delle quote
della società proprietaria dell'immobile. Al contratto di
compravendita sarebbe stato allegato "un semplice dépliant con
foto e qualche dato". Secondo la Wksta, Benko sarebbe stato
molto legato alla villa e voleva impedire che, durante la
procedura d'insolvenza, finisse in "mani di estranei".
Negli atti viene anche in più occasioni fatto il nome del
commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, in quanto
amministratore delegato della Fondazione Laura e fidato socio in
affari di Benko. Secondo una ex collaboratrice ancora nel 2024,
ovvero dopo il crack della Signa, Benko e Hager avrebbero avuto
"la visione complessiva e la responsabilità finale" della
fondazione. Nei confronti dell'altoatesino gli inquirenti non
formulano però nessuna ipotesi di reato. Hager, che si trova
attualmente agli arresti domiciliari per la mega inchiesta dalla
Procura di Trento, nel frattempo si è dimesso dalla guida della
fondazione. La Wksta contesta inoltre a Benko una serie di
operazioni per 'deviare' alcuni beni dalla massa fallimentare,
come orologi e fucili di grande valore e anche una Porsche 911
Speester, passata il 25 ottobre 2023 alla Laura Bacchus per un
corrispettivo di 150.000 euro. Unico titolare della srl è la
Fondazione Laura.
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