Nove arresti e anche trenta
denunce e 14 armi bianche sequestrate insieme a droga
nell'operazione della polizia di Piacenza, al termine
dell'indagine che ha fatto luce su una faida tra gang di giovani
nordafricani in lotta per gestire lo spaccio di droga nella
città: è stato ricostruito il tentativo di ascesa criminale di
un gruppo composto principalmente da egiziani appena
maggiorenni, che per accreditarsi ha avviato uno scontro prima
con un gruppo di tunisini, e poi con un gruppo di cittadini
marocchini.
Tra le persone coinvolte, anche un trapper egiziano.
È stata chiesta la chiusura del suo profilo Instagram e di un canale YouTube a lui riconducibile: a luglio era stato indagato come mandante di un tentato omicidio in via Colombo, durante il quale un connazionale era stato colpito con un machete al braccio, con 60 giorni di prognosi.
Poco prima dell'aggressione, il trapper
aveva pubblicato su Instagram una storia posando con due machete
in mano, inviando minacce alla vittima. Risponde anche di
istigazione a delinquere per i video musicali con contenuti
violenti.
Uno dei leader del gruppo di egiziani, un ragazzo di 22 anni,
è stato arrestato tre volte in un mese: due dalla Polizia, per
spaccio (cocaina, hascisc e farmaci oppiacei) e una dalla
polizia locale per lesioni aggravate ai danni di un cittadino
marocchino, ed è attualmente sottoposto al divieto di dimora in
provincia di Piacenza. Lo stesso è inoltre coinvolto in una
recente indagine in materia di corruzione e spaccio di
stupefacenti a carico di due medici di base piacentini.
Anche il gruppo composto da tunisini, da più tempo presente
in città, avrebbe risposto con brutalità ad ogni azione degli
egiziani, e a dicembre la squadra mobile ha eseguito
un'ordinanza di custodia in carcere per tentato omicidio a
carico del loro leader, un pluripregiudicato di 35 anni.
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