/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Pane e olio se non paghi la mensa', scontro Comune-scuola

'Pane e olio se non paghi la mensa', scontro Comune-scuola

Istituti contrari. La sindaca di Montevarchi: 'La gestione è comunale'

MONTEVARCHI (AREZZO), 11 febbraio 2025, 20:57

Redazione ANSA

ANSACheck
Pane e olio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pane e olio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Levata di scudi delle scuole statali di Montevarchi (Arezzo) contro l'applicazione del regolamento comunale sulle mense, che stabilisce un menù ridotto e alternativo per gli alunni le cui famiglie non pagano la tariffa prevista.

Per i morosi a tavola ci sarà una specie di merenda con pane cosparso di olio d'oliva (la fettunta toscana), e non il pasto completo. Ma non subito: le famiglie hanno avuto ancora tempo un mese per pagare il debito al Comune.

La sindaca Silvia Chiassai Martini, a capo di una giunta di centrodestra, aveva fatto scattare la sanzione per recuperare un incipiente buco di bilancio già arrivato a 85.000 euro di rosso nel secondo quadrimestre, ossia le rette non pagate da settembre a ora. Ma sotto le pressioni, delle scuole - i consigli di istituto si sono riuniti - e della politica, il Comune concede da oggi una dilazione di un mese alle famiglie morose; intanto ai loro figli viene ridato il pasto completo. Però se fra 30 giorni non si sdebitano, gli alunni morosi tornano a pane e olio. Silvia Martini ha convocato le famiglie rimaste morose per spiegarlo.

I consigli d'istituto convocati d'urgenza lunedì sera hanno subito preso posizione contro l'applicazione del regolamento. Il consiglio della scuola 'Magiotti' ha approvato un documento all'unanimità affermando che "la mensa rientra nel monte ore scolastico e pertanto costituisce parte integrante del diritto allo studio garantito e tutelato dalla Costituzione". Inoltre ha richiamato "la distinzione di ruoli e funzioni della scuola rispetto al Comune, al quale solo compete la somministrazione del servizio di mensa scolastica compreso il recupero dei crediti maturati verso le famiglie morose". Un altro consiglio di istituto, di un'altra scuola, la 'Mochi', ha espresso le sue perplessità in una lettera inviata all'amministrazione comunale.

Per Silvia Chiassai Martini, che aveva già risposto alle critiche dei partiti è "sbagliato che una scuola entri in questioni che tecnicamente non le competono". "La richiesta legittima sul pagamento della mensa viene fatta a genitori che possono pagare e che invece cercano di fare i furbi", aggiunge la sindaca ricordando che la questione non coinvolge famiglie già esentate per il basso Isee. "Abbiamo aspettato - spiega - cinque mesi per intervenire ma si è giunti ad un'insolvenza di 85.000 euro che in prospettiva avrebbe raggiunto una cifra più critica" allora "abbiamo sollecitato le famiglie al pagamento" e così abbiamo "ottenuto una riduzione immediata dell'insolvenza, che da 85.000 euro è scesa a 6.000 euro". Ora sono rimaste 13 famiglie morose, "c'è chi ha debiti per 2 o 3.000 euro". Esulta il Pd toscano. La sospensione "è un passo indietro ragionevole, fatto solo dopo le denunce del Pd su ogni livello", dichiarano Diego Blasi, portavoce, e Simona Querci, responsabile Scuola.

Per i Dem "la destra si accanisce sui bambini", "la scelta dell'amministrazione comunale fa rabbrividire", mentre Quartini (M5s) parla di "azione meschina" e si scaglia contro Montaruli (FdI) e Forza Italia. Per Zanella (Avs) è "crudeltà che genera ghetti". Silvia Chiassai ha ricordato che quando diventò sindaco trovò che "il regolamento della precedente giunta di sinistra prevedeva che a chi non pagava la mensa fosse interamente negato il pasto" e c'era pure un buco di 500.000 euro di morosità per mensa non pagata dalle famiglie. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza