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Gallo: 'Pazzali mi chiese informazioni su La Russa e figlio'

Gallo: 'Pazzali mi chiese informazioni su La Russa e figlio'

Le dichiarazioni dell'ex superpoliziotto, morto il 9 marzo, messe a verbale nell'inchiesta sulle presunte cyber spie. 'Disse che l'istanza arrivava da persona a cui non poteva dire no'

MILANO, 15 marzo 2025, 17:06

Redazione ANSA

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Carmine Gallo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carmine Gallo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Pazzali, presidente autosospeso di Fondazione Fiera Milano e titolare di Equalize, "mi ha chiesto informazioni" e di effettuare accessi abusivi allo Sdi su "La Russa" e il "figlio di La Russa" e "m'ha detto che gliele aveva chieste (...) 'una persona a cui non posso dire di no'".

Lo aveva messo a verbale l'ex superpoliziotto Carmine Gallo, morto il 9 marzo, nell'inchiesta milanese sulle presunte cyber-spie, come emerge da atti depositati.

Gallo, riassumono i pm, si era chiesto se la "richiesta di Pazzali" fosse "correlata" alla "nota vicenda" di Leonardo Apache dei presunti abusi. Gallo si rifiutò di fare quegli accessi.

Nei verbali di Gallo risulta che gli accessi abusivi allo Sdi delle forze dell'ordine, quello in sostanza sulle pendenze penali, "sono molteplici - scrivono il pm Francesco De Tommasi e il collega della Dna Antonello Ardituro - e sempre per il perseguimento di finalità personali o di terzi" e per ottenere "informazioni riservate". Pazzali, mostrando "tutta la sua spregiudicatezza", secondo la Dda milanese e la Dna, "è arrivato anche a chiedere a Gallo gli Sdi del presidente del Senato" e di suo figlio. Richiesta che veniva "da un soggetto a cui non poteva 'dire di no'". Gallo ha chiarito che, però, "non gliel'ho fatto fare a nessuno lo Sdi" su La Russa. Ha detto di non sapere perché quella persona e perché Pazzali gli aveva chiesto informazioni segrete su La Russa e il figlio. In questi passaggi del verbale dello scorso dicembre non sono chiari i tempi in cui Pazzali avrebbe fatto questa richiesta, rispetto alla vicenda della presunta violenza sessuale della notte tra il 18 e il 19 maggio del 2023. Gallo spiega di aver soltanto "ripreso" Pazzali, perché non si dovevano fare questi accessi sulla seconda carica dello Stato. "Dopodiché ho appreso la delicatezza maggiormente - si legge nel verbale - oltre ad essere la seconda carica dello Stato, quando ho letto sul giornale il fatto che la fidanzata (la ragazza in realtà che lo ha denunciato, ndr) ha chiesto (...) le intercettazioni, no la trascrizione".

Enrico Pazzali ha "contatti con i Servizi". Lo aveva messo a verbale Carmine Gallo, nell'inchiesta sulle presunte cyber-spie, coordinata dal pm della Dda di Milano Francesco De Tommasi e dal collega della Dna Antonello Ardituro. "Pazzali è amico amico di (omissis) anche del Capo Centro di (omissis)". Tutti i nomi sul punto, negli atti depositati in vista del Riesame del 19 marzo (la Procura ha chiesto i domiciliari per Pazzali, respinti dal gip lo scorso ottobre), sono omissati.

Gallo, che era finito ai domiciliari lo scorso 25 ottobre, assieme ad altri tra cui l'hacker Nunzio Samuele Calamucci, e che è stato interrogato tre volte dai pm, ha raccontato anche che per Pazzali, che lui teneva "aggiornato su tutto" come lo stesso titolare di Equalize diceva stando al verbale, il suo "socio occulto era lo Stato". Quando lui diceva, ha spiegato Gallo, "'il socio occulto ha preso già i soldi', vuol dire che avevamo pagato già". Gallo ha descritto per filo e per segno tutto il "sistema illecito" dei report e degli accessi abusivi alle banche dati strategiche, di cui, ha ammesso, "me ne vergogno pure". Una memoria depositata dai pm ieri, per insistere al Riesame sulla richiesta di arresti domiciliari per Pazzali, è incentrata proprio sulla figura del titolare di Equalize e un capitolo riguarda le "fughe di notizie in favore di Pazzali", i suoi "legami con ambienti istituzionali in grado di proteggerlo" e la sua "pericolosità".

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