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Fermata la segretaria di Martusciello, l'ombra del Huawei-gate

Fermata la segretaria di Martusciello, l'ombra del Huawei-gate

Per lei un mandato d'arresto europeo. Il legale: 'Ci dicano le accuse'

NAPOLI, 21 marzo 2025, 09:34

di Valentina Brini

ANSACheck
Simeone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Simeone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tre accuse pesanti campeggiano sul mandato d'arresto europeo partito da Bruxelles e arrivato a Caserta all'alba: associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione.

Nessuna conferma ufficiale sull'indagine che riguarda Lucia Simeone, ma, con il passare delle ore, le poche informazioni a disposizione porterebbero al caso Huawei, il nuovo presunto scandalo di corruzione esploso intorno al Parlamento europeo e dai contorni sempre più simili a quelli del Qatargate.

Dopo i quattro lobbisti legati al colosso cinese delle tlc finiti nelle carceri belghe, la segretaria storica di Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia all'Eurocamera, sarebbe dunque la prima esponente del mondo politico Ue a cadere nella rete del giudice istruttore. Fermata in un bed and breakfast di Marcianise, a una trentina di chilometri dalla sua Ercolano, è stata trasferita nel carcere napoletano di Secondigliano in attesa dell'interrogatorio di garanzia fissato sabato davanti alla giudice Corinna Forte della Corte d'appello di Napoli. "Vorrei capire di cosa rispondiamo, dove e quando si sono verificati i fatti: il minimo indispensabile per potersi sottoporre all'interrogatorio", ha spiegato l'avvocato di Simeone, Antimo Giaccio, finora all'oscuro degli elementi in mano alla magistratura italiana se non "un provvedimento striminzito senza altri dettagli".

La donna comunque "era solo una mera esecutrice di ordini, una segretaria", ha tenuto a precisare il difensore al termine di una giornata segnata dall'assenza di comunicazioni ufficiali dal Belgio. Un silenzio che in mattinata aveva alimentato l'ipotesi di un possibile legame con l'indagine sui rimborsi gonfiati, emersa appena ventiquattro ore prima, e che vede nel mirino della Procura europea anche Martusciello e l'eurodeputato di Azione, Giosi Ferrandino. Una tesi però smentita da fonti interne alla stessa Eppo, che hanno escluso di aver emesso mandati d'arresto.

Nel mosaico ancora all'inizio dell'indagine legata a Huawei i sospetti degli inquirenti belgi ruotano intorno al possibile coinvolgimento di ex e attuali eurodeputati e assistenti parlamentari nel presunto giro di tangenti, regali e favori orchestrato dall'italo-belga Valerio Ottati, alla guida degli affari Ue del gigante cinese, per orientare la politica europea a favore degli interessi cinesi. Con il fermo di Simeone, il cerchio sembrerebbe stringersi attorno a Martusciello che però non risulta tra gli indagati.

Il nome del capodelegazione azzurro era già stato accostato all'inchiesta complice la firma su una lettera, datata 4 gennaio 2021, sottoscritta da altri parlamentari europei - tra cui anche Patriciello e Milazzo (Fi), Dorfman (Suedtiroler Volkspartei), Ferrandino e i rumeni del Ppe Busoi e Buda e dei Socialisti Tudor - e redatta, secondo diverse fonti, dallo stesso Ottati. Il documento, indirizzato ai vertici della Commissione Ue, chiedeva di escludere il 5G dal dibattito politico scongiurando il bando delle apparecchiature cinesi dalle infrastrutture europee. Una sollecitazione politica poi caduta nel vuoto con la decisione di Bruxelles - annunciata il 15 giugno 2023 - di raccomandare ai Ventisette di tagliare fuori dalle loro reti Huawei e Zte perché ad alto rischio per la sicurezza nazionale.

Il Ppe, la famiglia europea di Forza Italia, sceglie la linea della prudenza in attesa dell'evolversi delle indagini. Ci sarà massima collaborazione con la giustizia, ma se qualcuno ha violato le regole dovrà assumersene la responsabilità, è la posizione filtrata dai Popolari di Manfred Weber. A dettare modalità e tempi dell'inchiesta - e della comunicazione - è il giudice istruttore, ha tagliato corto la procura senza ulteriori chiarimenti nemmeno sui tempi per l'estradizione di Nuno Whanon Martins - il portoghese con un passato da consigliere di Martusciello per il Medio Oriente - fermato in Francia dopo perquisizioni nelle sue residenze in Portogallo.

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