Dall'alieno di Ork, al presidente 'Teddy' Roosevelt in Una notte al museo 3, in uscita a dicembre in Italia. Robin Williams ha regalato quasi 40 anni di ruoli rimasti nell'immaginario degli spettatori, da quelli come genio comico ai più introspettivi.
Fra i tanti splendidi personaggi, immancabile l'alieno Mork da Ork, nella serie cult Mork e Mindy (1978-1982).
Popeye in un Braccio di ferro (1980) - Robert Altman offre a Williams la sua prima importante sfida. Il film, tuttavia, zoppica al botteghino ed è attaccato da molti critici. Viene rivalutato solo con gli anni. T.S Garp in Il mondo secondo Garp di George Roy Hill - Uno dei piccoli cult (fra gli altri, Mosca a New York di Mazursky) di Williams della prima metà degli anni '80.
Adrian Cronauer in Good Morning Vietnam! di Barry Levinson (1987) - Per Williams trionfi di pubblico e critica, e prima nomination all'Oscar, nella storia vera di Cronauer, Dj voce irriverente dal fronte in Vietnam della radio militare, dove porta il rock e ironiche critiche al conflitto.
John Keating de L'attimo fuggente di Peter Weir (1989) - Un film di scene iconiche, come quella degli allievi che salutano il loro mentore salendo sui banchi citando Walt Whitman (O Capitano mio capitano... ). Williams (seconda nomination all'Oscar) è un professore di lettere inviato a fine anni '50 nel severo collegio Maschile Welton, dove incoraggia gli studenti a essere se stessi. "L'attimo fuggente tocca dentro - spiegò Williams -. Parla della passione, della creatività, di tutte quelle cose alle quali la gente aspira ma che raramente riesce a realizzare".
Malcolm Sayer in Risvegli (1990) di Penny Marshall - Williams protagonista, in un ruolo ispirato al libro di memorie del neurologo e scrittore Oliver Sacks, in uno straordinario duetto con Robert De Niro.
Henry Sagan in La leggenda del re pescatore di Terry Gilliam (1991) - Dopo averlo voluto per il re della luna ne Le avventure del Barone di Munchausen, Gilliam torna a dirigerlo nella favola moderna di un dj cinico (Jeff Bridges), trascinato nel mondo avventuroso, entusiasmante e doloroso, di Henry Sagan (Williams, terza nomination all'Oscar), senzatetto sconvolto dalla morte della moglie.
Peter Pan in Hook di Steven Spielberg (1991) - Chi meglio di Williams per interpretare Peter Pan in versione cresciuta, che torna sull'isola che non c'è per salvare i suoi figli da Capitan Uncino (Dustin Hoffman).
Una capacità di tornare bambino che mostra appieno anche in Jack di Francis Ford Coppola (1996). Il Genio in Aladin (1992) - La favola animata Disney deve gran parte della sua forza comica alla su performance nei panni del gigantesco genio blu.
Mrs Doubtfire (1993) di Chris Columbus - Solo lui poteva essere credibile nel doppio ruolo di un padre separato che si trasforma in una paciosa e gentile governante britannica. Armand Goldman in Piume di struzzo (1996) di Mike Nichols - Nel remake Usa de Il vizietto Williams interpreta il ruolo che fu di Ugo Tognazzi.
Sean Maguire in Good Will hunting (1997) di Gus Van Sant - Williams finalmente arriva all'Oscar nella parte dello psicologo con cui il giovane, tormentato e geniale protagonista (Matt Damon), riesce a trovare un dialogo. "-. La prima settimana ti dicono, 'Grande Robin, hai vinto L'Oscar' aveva scherzato l'attore - due settimane dopo tornano a 'Hey Mork'".
Patch Adams (1998) di Tom Shadyac - Il biopic dolceamaro sul dottore creatore di organizzazioni di volontari che in tutto il mondo applicano negli ospedali la terapia del sorriso e la clownterapia. I 'cattivi' di One hour photo di Mark Romanek (interpreta un impiegato ossessivo che diventa stalker) e Insomnia di Christopher Nolan (2002), dov'è uno scrittore di gialli psicopatico.
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