I numeri del Louvre? In Italia non li
faranno i musei, ma forse il confronto va fatto con un polo
archeologico, come quello di Roma. A dirlo è Mariarosaria
Barbera, direttrice della soprintendenza speciali per i beni
archeologici della capitale, presentando oggi i lavori di
restauro della Villa di Livia a Prima Porta, gioiello di
architettura e giardini del I secolo a.C. che da domani torna a
mostrarsi in tutto il suo splendore, nell'ambito dei
festeggiamenti per il bimillenario di Augusto.
''Si dice tanto che nessun museo in Italia può essere messo a
confronto con il Louvre - spiega la Barbera - Forse invece ora
si può fare questo confronto, perché è vero che nessun museo da
noi fa 6 milioni di visitatori, ma un complesso monumentale
archeologico come quello di Roma, si. Negli ultimi 12 mesi -
prosegue - è stato un vero boom di crescita. Le Terme di
Diocleziano hanno avuto un incremento di visitatori del 78%.
Sono cresciuti Palazzo Massimo e Caracalla, grazie anche a
mostre come quella su Orti e giardini della Roma antica o sui
Mostri e creature fantastiche nel Mito. Il Colosseo poi ha 5
milioni e 200 mila visitatori che una volta usciti si riversano
al Palatino. In tutto il polo, arriviamo a 6 milioni e 3-400
mila visitatori. Anche Ostia è in crescita e conta più di 300
mila ingressi in un anno, ma se poi non mettono mezzi di
trasporto da Fiumicino e dalla Stazione Termini, come ci arriva
la gente?''.
Più dolente, il tasto delle risorse. ''Noi miriamo soprattutto a
conservare quel che abbiamo - spiega la Barbera - ma certo
sarebbe bello fare almeno un pochino di ricerca e scavi. Anche
alla Villa di Livia. Ogni anno, però, dai vari siti ricevo
richieste 7-10 volte maggiori di quello che possiamo spendere e
addoloratissima devo tagliare tantissimo. No, non è stato
ridotto il bilancio - precisa - è che è aumentata la nostra
offerta''.
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