"Bella anzi bellissima, ma soprattutto una grande attrice, vorrei ricordarla proprio per il suo talento", dice all'ANSA Liliana Cavani che diresse Virna Lisi nel 1977 in Al di là del bene e del male dall'omonima opera di Nietzsche. "Ci siamo incontrate casualmente 6-8 mesi fa per strada e ci siamo abbracciate - racconta la regista - sempre vivissima, attiva, bella".
Virna Lisi fu per la Cavani "una vera scoperta. Era così bella, la presi perché mi piaceva e sul set scoprii un'attrice vera, di talento, con la passione per la recitazione. Era una interprete sensibile, cercava la naturalezza, aveva cominciato con il teatro, amava il suo mestiere moltissimo e ci teneva a recitare continuamente, cosa che è riuscita a fare fino all'ultimo". Ricorda ancora la Cavani che "n quel film si era lasciata mortificare nella bellezza, interpretava la sorella del filosofo e ne era felicissima. Mi ringraziava continuamente in ogni intervista. Per lei, per un certo periodo di tempo, la bellezza rischiò di essere ostacolo alla visibilità delle sue doti di attrice, era perfino troppo bella. Come altre grandi della sua generazione, penso a Sophia Loren e a Claudia Cardinale, Virna Lisi è stata una grande bellissima attrice italiana".
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