La terra è fragile. Lo si legge nelle profondità del ghiaccio antartico dove ogni fiocco di neve è come un libro che nasconde i suoi segreti. 'Ice and the Sky', documentario sul riscaldamento globale del regista francese premio Oscar Luc Jacquet (La marcia dei pinguini), racconta questo e lo fa con un messaggio politico, ma aperto alla speranza. Il film che chiuderà il Festival di Cannes racconta le scoperte dello scienziato Claude Lorius.
È stato proprio lui, come si vede nel documentario, che ha studiato più di tutti lo stato delle cose dei vari tipi di ghiaccio antartico per decenni ed è stato anche uno dei primi scienziati a capire quanto pericolo ci fosse in quello che stava via via scoprendo. Ovvero il riscaldamento globale della superficie della Terra che la mette a rischio nell'arco di pochi decenni.
Lorius, ora 82enne, appare nel film sia come è oggi, sia nei molti filmati di repertorio che raccontano le sue imprese, piene di pericoli, che ha affrontato con grande coraggio e ostinazione. A differenza degli altri scienziati che studiano il clima, a Lorius resta comunque la fiducia nel futuro perché è convinto che, alla fine, gli uomini riescano a salvarsi cambiando rotta.
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