Quando Vasco inizia a cantare Rewind, è subito topless-mania al Modena Park: decine di ragazze hanno slacciato i reggiseni (molti con la scritta Fammi godere) e li hanno lanciati sul palco
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— Rai1 (@RaiUno) 1 luglio 2017
La prima parte dello show è tutta dedicata agli anni Ottanta. E così ecco Alibi e Blasco Rossi, che diventa una carrellata di live e foto della combriccola da 40 anni ad oggi, tutta d'un fiato in poco meno di 5 minuti. Un tunnel del tempo da percorrere all'indietro. E' la storia che riavvolge il nastro e riparte dall'inizio. Vasco non è più lo stesso, ed è giusto così, ma le sue canzoni sono ancora qui, colonna sonora di almeno due generazioni, o forse tre. E' una festa unica e allora il padrone di casa si permette anche il lusso di inserire in scaletta anche brani mai inseriti, come Il tempo crea eroi. Ma alla festa ha invitato anche gli amici di sempre, come Gaetano Curreri che si mette al piano e dopo aver accennato Jenny, Silvia, il singolo del 1977 da cui parte la lunga storia di Vasco, e La nostra relazione, suona Anima Fragile. Dopo gli Ottanta è la volta dei Novanta: Gli spari sopra, Stupendo, Vivere. A far da ponte ci pensa Liberi Liberi, che raramente il Komandante mette in scaletta. Gli altri ospiti sono i chitarristi Maurizio Solieri e Andrea Braido, il primo a rappresentare gli anni Ottanta con la Steve Rogers Band, il secondo i Novanta, quando il rock diventa la cifra stilistica più riconoscibile del Blasco. Un duello di chitarre, oltre il tempo. Su Rewind è topless-mania, con decine di ragazze che slacciano i reggiseni (molti con la scritta Fammi godere) e li lanciano sul palco, mentre su Non mi va lo sberleffo a Carlo Giovanardi. C'è anche il tempo, prima de Gli Spari sopra, di invitare il pubblico a non aver paura, a non cedere al terrorismo: "Questo è un concerto contro la paura".
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