Sono 250 milioni le case nel mondo in
cui si paga l'abbonamento ad un servizio di contenuti
audiovisivi in streaming, come Netflix o Amazon Video. A dirlo è
uno studio di Strategy Analytics, secondo cui gli il numero di
abbonamenti a fine 2017 ha raggiunto i 345 milioni, con diverse
famiglie che quindi hanno sottoscritto più di un servizio. La
cifra spesa ogni mese è in media di 9,46 dollari, il 5% in più
rispetto al 2016.
Gli analisti prevedono un trend in crescita per i prossimi
anni. Stando alle stime, il numero di case in cui sarà presente
almeno un abbonamento saranno circa 300 milioni alla fine di
quest'anno, per salire a 450 milioni entro il 2022.
A livello geografico la penetrazione è più alta negli Usa,
con il 59% delle case che ha almeno un abbonamento. Seguono il
Canada (51%) e la penisola scandinava con Norvegia (46%), Svezia
(45%) e Finlandia (44%).
L'Italia è ventesima, con solo l'8% delle famiglie che ha un
abbonamento. A confronto, il Regno Unito è al 34%, la Danimarca
al 33%, la Germania al 19%, la Francia al 14% e la Spagna al 9%.
"I contenuti audiovisivi in streaming stanno rapidamente
diventando una parte normale delle opzioni di intrattenimento
delle persone", osserva l'analista Michael Goodman. "L'utilizzo
riguarda già circa la metà delle famiglie nei mercati più
maturi, e probabilmente raggiungerà questi livelli anche in
molti altri mercati in un prossimo futuro".
Per l'esperto "i leader del mercato come Netflix e Amazon
trarranno vantaggio da questa tendenza, ma ci sono opportunità
importanti anche per le media company che attualmente sono
concentrate di più sulla pay tv tradizionale". (ANSA)
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